C’era una volta… la stazione ferroviaria di Catanzaro. Che per chiunque sia nato, abiti o semplicemente conosca bene il capoluogo, è (anzi, meglio, era) quella del rione Sala, chiusa da quasi 15 anni. Una sorta di istituzione, di punto fermo, di luogo di riferimento per chiunque dovesse partire dal capoluogo (o raggiungerlo) per recarsi fuori città o oltre regione, decidendo di muoversi su strada ferrata. Sala era del resto un quartiere abbastanza vicino al centro storico, ma anche discretamente collegato con la maggior parte delle periferie.

Senza contare che l’area Sud aveva comunque la “propria” stazione, situata proprio alle porte di Lido. Peccato, però, che la decisione di realizzare un’infrastruttura nell’area di Germaneto (quasi unanimemente considerata una cattedrale nel deserto) ha di fatto portato a una relativamente rapida, quanto inevitabile, dismissione della stazione di Sala. Che in breve tempo è stata sopraffatta dai tangibili segni dell’abbandono e della conseguente incuria. A riguardo basti constatare come lo spazio circostante sia stato ingoiato, diciamo così, dalla vegetazione cresciuta a dismisura e non solo.

Ecco allora che non sono mancati a Catanzaro i tentativi, favoriti dall’attivismo di decine di comuni cittadini, per recuperarla. E non esclusivamente in ossequio alla sua storicità o al ricordo di un passato a tutti caro bensì anche nell’ottica della funzionalità della struttura, ormai da anni rimasta inutilizzata. Che in parecchi avrebbero in animo di sfruttare quantomeno per creare un raccordo con Germaneto e Lido. Stazioni che peraltro sono: la prima, troppo distante e isolata e per queste ragioni costretta a fare i conti con una difficile raggiungibilità e con la scarsa sicurezza a certe ore del giorno, mentre la seconda alle prese con diversi problemi di varia natura.

Senza contare che Sala potrebbe tornare utile anche al momento dell’entrata in funzione della metropolitana di superficie. Peccato però che gli stessi catanzaresi all’opera per rilanciare la vecchia struttura, perfino animando un seguito gruppo Facebook (denominato Comitato recupero stazione Sala), abbiano finora trovato un muro di gomma nella classe politica locale. Che pare abbia in più occasioni evitato di incontrarli per confrontarsi sul tema o si sia limitata a proporgli un “faccia a faccia” con la parte tecnica, rappresentata dagli uffici preposti, da cui non è tuttavia ancora arrivata una risposta esauriente.

Ma forse adesso qualcosa potrebbe invece muoversi nella direzione di uno sbocco positivo della purtroppo annosa vicenda. Una previsione basata sul confronto previsto a metà settimana fra quanti hanno a cuore le sorti della stazione e il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso che, come noto, è l’unico catanzarese purosangue uscito vincitore dalle elezioni per Palazzo Campanella dello scorso inizio ottobre. E che quando si è trattato di intervenire sulla città, ha dimostrato di non tirarsi indietro.

Non dimenticando, soprattutto, la notizia del disco verde arrivato dal Viminale che nell’ambito dei fondi stanziati con il Pnrr nel segmento inerente alla Rigenerazione urbana ha riservato 15 milioni di euro per quattro zone del capoluogo, fra cui anche l’amatissima stazione di Sala.