Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Mi auguro che i giovani capiscano quello che abbiamo fatto, la gente porta ancora addosso delle ferite per aver dato la libertà all'Italia» così il partigiano catanzarese 94enne Carlo Manente con le sue parole testimonia i valori profondi, ancora attuali, della libertà e dell'impegno civico in occasione delle celebrazioni per il 73esimo anniversario della liberazione nel capoluogo di regione. La sua storia fa parte dell'eccidio di Montalto di Cessapalombo dove furono trucidati 31 suoi compagni, lui e altri 4 si salvarono per caso.
«E' la prima volta che mi emoziono perché per la prima volta il mio impegno viene ricordato nella mia città» aggiunge emozionato. Una presenza che non è solo mera testimonianza ma anche fulgido esempio di rigore e democrazia per le giovani generazioni, come ha avuto modo di sottolineare il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino «oggi per l'alzabandiera e per la deposizione della corona di alloro a coloro che sono caduti per la nostra libertà e per la pace, sono presenti tutte le istituzioni, le autorità civili e militari, ma anche l'Anpi con Carlo Manente. Bisogna creare una grande saldatura con le giovani generazioni che hanno bisogno di esempi di rigore e coerenza per poter servire bene un territorio».
Rossella Galati