Arriva a quasi sei anni di distanza dall’avvio del dibattimento la sentenza scaturita dalla duplice inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro denominata Catanzaropoli e Multopoli, i due fascicoli di indagine che unificati hanno portato a processo oltre 50 imputati, tra cui anche il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo e l’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini.

Assolto il sindaco Abramo

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è stato oggi assolto dalle accuse di abuso d’ufficio e falsità ideologica. Era rimasto coinvolto nel troncone denominato Multopoli per aver annullato, a fini esclusivamente politici, alcuni verbali di contravvenzione elevati nell’ottobre del 2013 mentre si disputava la partita di calcio Catanzaro- Ascoli.

Condannato Domenico Tallini

È stato condannato, invece, a 1 anno e 6 mesi di reclusione Domenico Tallini, all’epoca dei fatti consigliere al Comune di Catanzaro e assessore al Personale della Regione Calabria. Il politico di lungo corso era rimasto coinvolto in entrambi i tronconi dell’inchiesta e accusato di abuso d’ufficio e falsità ideologica poiché sarebbe intervenuto non solo ad annullare alcune contravvenzioni ma anche omettendo di verbalizzare alcuni abusi edilizi avvantaggiando il titolare di un ristorante e pizzeria nel quartiere Lido.

Ex amministratori

Ma nel calderone dell’inchiesta sono finiti diversi ex amministratori locali, ex assessori, ex consiglieri comunali e componenti della Polizia Municipale. In particolare, l’ex assessore al Personale del Comune di Catanzaro, Massimo Lomonaco, è stato assolto da tutte le accuse. Secondo la Procura in diverse occasioni avrebbe abusato del suo ruolo a fini personali oltre ad aver tentato in concorso con l’ex assessore all’Istruzione, Stefania Lo Giudice, di favorire alcuni professionisti ai fini di fargli ottenere incarichi al Comune di Catanzaro. Anche quest’ultima è stata assolta da tutti i reati. 

Assessori in carica

Assolto Rosario Lostumbo, attuale assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro. Per lui l’accusa era di abuso d’ufficio poiché avrebbe addotto false esigenze di servizio inducendo in errore la polizia municipale che procedeva all’annullamento di un suo verbale di contravvenzione. Mano pesante per i vertici della Municipale, condannato a 8 mesi l’ex comandante Antonio Giuseppe Salerno econdannato invece a 3 anni Salvatore Tarantino, responsabile dell’area ambientale ed ex resposanbile del servizio stradale. Assolto invece Franco Basile, responsabile della area commerciale e edilizia.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Enzo Ioppoli Antonio Lomonaco, Nunzio Raimondi, Giuseppe Fonte, Valerio Murgano, Nicola Cantafora, Aldo Casalinuovo, Gregorio Viscomi, Carlo Petitto, Vittorio Ranieri, Domenico Grisolia, Fabrizio Costarella.

La sentenza

1. Sergio Abramo: assolto
2. Domenico Amico: assolto
3. Adelina Angotti: assolto
4. Rosaria Paola Barbuto: assolto
5. Franco Basile: assolto
6. Giuseppe Cardamone: assolto
7. Rita Cavallaro: assolto
8. Antonio Celi: assolto
9. Rocco Cristallo: assolto
10. Giuseppe Curcio: assolto
11. Maria Teresa De Masi: assolto
12. Maria Teresa Di Martino: assolto
13. Ubaldo Errigo: assolto
14. Pietro Folino: assolto
15. Ferdinando Greco: assolto
16. Rita La Rocca: assolto
17. Ivan L’Arocca: assolto
18. Vincenzo La Croce: assolto
19. Emilia Laureana: assolto
20. Stefania Lo Giudice: assolto
21. Massimo Lomonaco: assolto
22. Francesco Lorenzo: assolto
23. Rosario Lostumbo: assolto
24. Salvatore Mauro: assolto
25. Salvatore Megna: assolto
26. Carlo Nisticò: assolto
27. Orlando Nisticò: assolto
28. Luciano Paparazzo: assolto
29. Antimo Paternuosto: 1 anno
30. Francesco Pellegrino: assolto
31. Roberto Politi: assolto
32. Gianmarco Plastico: assolto
33. Maurizio Raffaele: assolto
34. Umberto Raimondo: assolto
35. Luigi Raffaele Riso: assolto
36. Carolina Ritrovato: assolto
37. Gianfranco Rotundo: assolto
38. Alessandro Rubino: assolto
39. Giovanni Rubino: assolto
40. Leonardo Rubino: assolto
41. Luigi Sacco: assolto
42. Giuseppe Antonio Salerno: 8 mesi
43. Salvatore Sangiuliano: assolto
44. Anna Scuteri: assolto
45. Luigi Talarico: assolto
46. Domenico Tallini: 1 anno e 6 mesi
47. Salvatore Tarantino: 3 anni
48. Ivan Tucci: assolto
49. Pasqualina Usai: assolto
50. Maurizio Valente: assolto
51. Luigi Veraldi: 8 mesi
52. Patrizia Verdoliva: assolto

Le reazioni

Tallini: «La mia condanna riguarda due multe per divieto di sosta»

«Rispetto la sentenza del Tribunale che mi vede in primo grado condannato ad un anno e sei mesi nel processo cosiddetto “Multopoli”. Non appena i miei legali potranno prendere visione delle motivazioni, proporranno appello, nella certezza che in secondo grado sarà riconosciuta la correttezza dei miei comportamenti, così come ha già fatto la Corte dei Conti con sentenza passata in giudicato. Sottolineo che sono stato assolto da tutti i reati più gravi e che la condanna riguarda solo gli episodi relativi a due multe per divieto di sosta. Sono certo che nel grado di appello riuscirò a dimostrare l’infondatezza di tali accuse».

La soddisfazione del legale di Stefania Lo Giudice

«Dopo anni di sofferenze ed un’attenzione mediatica senza precedenti, Stefania Lo Giudice esce a testa alta dalla vicenda giudiziaria "Multopoli e Catanzaropoli" che l’ha riguardata». A sostenerlo il Suo difensore, l’Avvocato Nunzio Raimondi, che in questi lunghi anni ha sempre creduto nella sua innocenza e ne ha sostenuto le ragioni dinanzi al Tribunale di Catanzaro.

«L’assoluzione con la formula perché il fatto non sussiste - ha proseguito l’Avv. Raimondi - non dimostra soltanto l’assoluta estraneità della dott.ssa Lo Giudice a tutti gli addebiti formulati nei Suoi confronti dalla Procura di Catanzaro, ma ancora una volta ne certifica l’operato di Amministratore competente,onesto e corretto».

«Soltanto dispiace dover prendere atto,a distanza di così tanto tempo,che l’uscita dal circuito politico di una persona perbene che nulla aveva compiuto di illecito, è stata provocata da un’iniziativa giudiziaria azzardata alla quale non è seguita una reazione adeguata della politica».

«Infine -ha concluso il difensore- occorre mettere in evidenza la dignità con la quale la dott.ssa Lo Giudice si è difesa da accuse ritenute oggi completamente infondate da giudici terzi e quanto la stessa,pur nella sofferenza provocata dalle gravi accuse mossele,abbia saputo attendere l’esito del processo con la sicurezza di chi ha la coscienza a posto».

Lomonaco: «Le accuse contro di me totalmente infondate. Il fatto non sussiste»

«In questi 10 anni di calvario, di grande sofferenza personale e familiare, amplificata da una mortificante sovraesposizione mediatica, che ha inciso anche sul mio percorso politico, non ho mai smesso di credere nella giustizia. Sono sempre stato convinto che, alla fine del processo, nel quale ho potuto esercitare i miei diritti di difesa, la verità sarebbe stata accertata, nonostante sia stato sottoposto a intercettazioni illegittime – per come attestato dai Giudici – e nonostante sia stato destinatario di una richiesta di condanna severissima. Oggi, finalmente, il Tribunale ha affermato che i gravi fatti dei quali sono stato accusato non sussistono e, dunque, le pesanti accuse che mi sono state mosse si sono rivelate totalmente infondate».

«Questo esito tranciante, che non lascia spazio ad ambiguità (sono stato riconosciuto innocente senza se e senza ma), mi ripaga di tutta la fatica maturata in questo lungo calvario giudiziario. Desidero ringraziare la mia famiglia, per la vicinanza che mi ha sempre assicurato, e i miei avvocati, Salvatore Staiano, Francesco Iacopino e Antonio Lomonaco, che si sono spesi senza riserva perché potessi conseguire l’odierno risultato pienamente liberatorio».