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È stato assolto in sede di giudizio abbreviato dal Gup del Tribunale di Catanzaro Pietro Scuteri, Giovanni Aloi che, difeso dall’avvocato Antonio Ludovico, era chiamato a rispondere per avere dichiarato di non essere proprietario di beni immobili e/o beni mobili registrati nell’ambito dell’istanza di ammissione a gratuito patrocinio a spese dello Stato. Viceversa era titolare di un’unità immobiliare e di un’autovettura.
Ebbene lo stesso era stato assolto precedentemente in udienza preliminare con una pronuncia di non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. Il Giudice aveva dichiarato che "attesa l’esiguità del valore dei beni non dichiarati, peraltro sono improduttivi di reddito (tanto che ove anche fossero stati indicati non sarebbero stati ostativi all’ammissione al beneficio, con insussistenza dell’aggravante contestata peraltro), poteva ritenersi che non vi fossero elementi per ritenere la volontarietà dell’omissione imputabile più a negligenza nell’esattezza della dichiarazione.” Tuttavia, il procuratore generale aveva avanzato ricorso dinnanzi la Corte di Cassazione.
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Anche la Suprema Corte ha assolto Giovanni Aloi ritenendo che emergesse per tabulas che l’imputato non aveva dichiarato falsamente di trovarsi nelle condizioni previste per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, atteso che il reddito accertato nonostante fosse superiore a quello dichiarato rientrasse nei limiti di ammissibilità del beneficio e che non sussistesse l’elemento psicologico, non avendo l’imputato alcun motivo per non attestare la percezione dei redditi accertati, posto che ciò non avrebbe comportato comunque la perdita del beneficio.
l.c.