La pubblica accusa aveva contestato reati in materia ambientale e, in particolare, difformità edilizie realizzate in un luogo sottoposto a vincolo
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Antonio Marincola e Vitaliano Oliverio sono stati assolti dalle accuse. Così si è conclusa la vicenda giudiziaria che aveva visto coinvolto il proprietario del noto complesso turistico alberghiero “Luna Convento” di Copanello di Stalettì ed il direttore dei lavori accusati di aver compiuto una serie di attività edilizie in difformità di una scia in un luogo sottoposto a vincolo.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Giuseppe Mussari e Andrea Silipo del foro di Catanzaro, hanno affrontato questa mattina la discussione dinnanzi al giudice monocratico, Mattero Ferrante, procedendo al deposito di una corposa memoria. La discussione si è incentrata sui rapporti tra il reato ambientale e quello edilizio, quest’ultimo non espressamente contestato dalla pubblica accusa, ed è poi entrata nel dettaglio di una normativa e di una giurisprudenza definita “diabolica” per il concatenarsi di norme tecniche e di interpretazioni dei Supremi Giudici estremamente variabili che hanno portato al deposito in udienza di una ulteriore memoria.
Tra le differenti richieste conclusive rassegnate dal collegio difensivo, il giudice ha accolto quella della particolare tenuità, mandando di fatto assolti gli imputati e riservandosi di sciogliere i vari nodi palesati dalla difesa in novanta giorni entro cui dovranno essere presentate le motivazioni.
l.c.