«Il caso del mancato accreditamento di alcune Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia si sarebbe potuto evitare con l’integrazione fra le aziende ospedaliere Pugliese-Ciaccio e Mater Domini». Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo rinnovando «l’invito ai consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione, a riportare in commissione e subito dopo in Consiglio la legge sull’integrazione delle due aziende ospedaliere del capoluogo, per superare i profili di criticità emersi, dopo l’approvazione della norma, e che hanno portato il governo all’impugnativa».

Problemi strutturali 

Il primo cittadino ha ricordato «l’impegno costante, sostenuto in prima persona insieme ai commissari per l’attuazione del piano di rientro, finalizzato a sollecitare la stesura della legge, che avrebbe ricadute positive sul sistema sanitario del capoluogo e, di conseguenza, su quello dell’intera fascia centrale della Calabria». Il mancato accreditamento delle Scuole di specializzazione è per il primo cittadino l’ulteriore indicatore di un problema strutturale che la politica calabrese non può permettersi di non affrontare, ma che deve approcciare, in fretta, e in maniera  risolutiva.

Il Decreto Calabria

«Non ci vengano a dire i parlamentari di maggioranza al governo nazionale – ha aggiunto Abramo -, che il Decreto Calabria possa essere davvero risolutivo dei tanti problemi che attanagliano il comparto nella nostra regione. Certo, è positivo che il decreto approvato in Parlamento abbia scongiurato il blocco del turnover in tutte le regioni, ma il fatto che non siano previste nuove risorse, assolutamente essenziali, non vedo quali soluzioni a lungo termine possa prospettare in una terra che di investimenti sulla sanità ne ha un bisogno immediato e assoluto».

Superare lo stallo

«Le parole del rettore dell’Ateneo catanzarese Giovambattista De Sarro -  ha concluso il sindaco - non possono non indurre ad una riflessione personale. Le sue dichiarazioni potrebbero sminuire la professionalità dei primari delle aziende ospedaliere e non rappresentare una buona base di partenza per l’integrazione, dal momento che quando il Consiglio regionale varerà una legge regionale che superi le problematiche di quella attuale, sarà proprio lui, come rappresentante dell’Università, a dover pianificare con la Regione, il commissario Cotticelli e il Pugliese-Ciaccio la nascita di un’azienda unica. Se il suo è stato un modo per mettere le mani avanti, non lo condivido: c’è bisogno che tutti dimostrino senso di responsabilità per lasciarsi alle spalle questo stallo».