S’insedia il nuovo consiglio dell’ordine degli avvocati di Castrovillari e si lavora al fine di superare le conflittualità interne alle toghe. Tra gli avvocati del Pollino e quelli della Sibaritide non corre buon sangue sin dai tempi dell’accorpamento dell’ex tribunale di Rossano a Castrovillari. In questi giorni, sulla base di una pronunzia del Consiglio nazionale forense che ha dichiarato ineleggibili quattro componenti e rese effettive altre quattro dimissioni di altrettanti componenti, gli equilibri si sono ribaltati. A governare i vertici dell’Ordine non più la corrente del Pollino ma quella del versante Jonico.

«Sono ora maturi i tempi per superare ogni ostilità», ha affermato il neo presidente Franco Camodeca, che sottolinea come la fusione dei due ordini abbia comportato dei tempi di metabolizzazione non indifferenti e per alcuni versi fisiologici. «Ora però, abbiamo l’obbligo di lavorare nell’ottica di una categoria sempre più unita e compatta».  

Tra le prime operazioni in cantiere: i rapporti con i magistrati e le problematiche derivanti dalla pandemia. Dal 30 marzo scorso i disagi sono stati in larga parte superati. L’Ordine è orientato ad attivare procedure di  superamento di ogni singola imperfezione a partire dai disagi derivanti agli avvocati con l’istituzione del front-office negli uffici di cancelleria.  La pandemia, per alcuni versi, si è però rivelata positiva per alcune forme di organizzazione come nel caso della trattazione scritta delle udienze poco rilevanti che consentono un numero maggiore di causa in tempi ristretti.