Il Consiglio nazionale forense conferma l’ineleggibilità di quattro componenti e legittima le dimissioni di altri quattro. Cambiano gli equilibri, in vantaggio l’area Jonica
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Il Consiglio Nazionale Forense scioglie la riserva sull’Ordine degli avvocati di Castrovillari: la pronuncia dichiara l’annullamento dell’atto di proclamazione dei quattro consiglieri ritenuti ineleggibili che avevano rassegnato le dimissioni insieme ad altri quattro componenti qualche giorno prima dell’udienza dello stesso Cnf che avrebbe dovuto pronunciarsi sul “caso Castrovillari”.
In otto su quindici avevano rimesso il mandato con l’intento di far venire meno il numero legale e procedere allo scioglimento anticipato del Consiglio con la nomina di un commissario. La pronuncia di queste ore del Cnf, pervenuta dopo giorni di opportuna valutazione, ha però sovvertito i piani di chi voleva lo scioglimento anticipato, poiché si ritengono legittime le dimissioni degli altri quattro componenti regolarmente eletti durante le elezioni, pertanto il Consiglio continuerà nell’esercizio delle sue funzioni attraverso l’insediamento dei primi dei non eletti (altri quattro).
Per il presidente uscente Roberto Laghi il Cnf dichiara la cessazione della materia del contendere in quanto eletto Consigliere nazionale il cui mandato è incompatibile con la carica di consigliere e presidente dell’Ordine. Lo scenario che si prospetta è dirompente rispetto all’andamento posto in essere nell’ultimo decennio, da sempre sotto la gestione del “sistema Laghi”, castrovillarese purosangue. Dopo la soppressione dell’ex tribunale di Corigliano-Rossano accorpato a Castrovillari, l’establishment verticistico è sempre stato in mano agli avvocati del Pollino trovando consensi in pezzi dell’area Jonica. Ora, invece, gli equilibri potrebbero cambiare e attribuire alla classe forense dell’ex tribunale di Corigliano Rossano un ruolo di primo piano.