Foscolo lo ha reso eterno: una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi, non merita di sopravvivere. Ma il Covid-19 ha costretto il mondo intero a scelte terribili: migliaia di persone hanno ritrovato i propri parenti negli obitori degli ospedali italiani, in sacchi neri di plastica e con un bigliettino ad indicare nome, data di nascita e di morte.

Lo strazio dell’ultimo viaggio

Anonimamente adagiate nelle bare, con i vestiti amorevolmente portati dai parenti appoggiati sopra il sacco, decine di salme, scortate dai militari, sono state veicolate negli inceneritori, indipendentemente dal credo religioso che ha accompagnato per tutta la vita chi in quei corpi ha abitato.

La HartIslandnewyorkese

A molti è andata anche peggio: nessuno ne ha reclamato le spoglie. Uniti nello stesso destino, a New York sono finiti nelle fosse comuni della Hart Island, la lingua di terra ad est del Bronx dove dal 1896 riposano i cadaveri senza un nome.

Dall’altra parte dell’Oceano

«Quei corpi senza un nome non devono essere dimenticati». Salvatore Magarò, sindaco di Castiglione Cosentino, già presidente della Provincia di Cosenza e consigliere regionale della Calabria per due mandati, dedicherà loro un viale del cimitero cittadino, promuovendo così un ideale abbraccio tra la sua comunità e queste vittime sfortunate d’oltreoceano.

Segnale di civiltà

«Per noi è anche un atto di civiltà – spiega il primo cittadino - Achille stesso si piegò davanti alle lacrime del vecchio Priamo e gli restituì il corpo di Ettore nonostante avesse giurato di darlo in pasto alle belve. In questo tempo terribile in cui non si possono celebrare neanche i funerali, è importante lasciare un segno di umanità».

Una preghiera per tutti

Hart Island da 150 anni viene utilizzata per seppellire chi non può permettersi un funerale e una sistemazione dignitosa. Più di un milione di persone vi riposano, prevalentemente senzatetto e indigenti, la fascia sociale più esposta alle conseguenze del coronavirus. «Attraversando il viale Hart Island del cimitero di Castiglione Cosentino – conclude Magarò – auspico che i visitatori possano innalzare al cielo una preghiera per coloro che non hanno nessuno che preghi per loro».