Si chiude la vicenda sulla posizione del primo cittadino che potrà continuare a governare il centro jonico
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La Corte di Cassazione pone la parola fine sulla candidabilità dell’attuale sindaco di Cassano Gianni Papasso, la cui possibilità di misurarsi con l’elettorato era stata inficiata all’indomani dello scioglimento del Consiglio comunale avvenuto per infiltrazioni mafiose nel 2017. È lo stesso primo cittadino a diffondere la notizia con un post sui social: «Dopo il tribunale di Castrovillari e la Corte d'Appello di Catanzaro, anche la Corte di Cassazione ha definitivamente dichiarato la mia candidabilità. Non sono stato responsabile dello scioglimento del consiglio comunale. Si conclude definitivamente un atto di profonda ingiustizia- commenta l’amministratore- continuo a lavorare per la mia amata Cassano, con maggiore serenità e rinnovato entusiasmo».
L’avvocatura dello Stato era ricorsa in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che aveva sancito la candidabilità di Papasso e di due ex consiglieri Luigi Garofalo e Luciano Gaetani. Con questa pronuncia cade anche l’ipotesi che l’attuale assise civica potesse essere nuovamente sciolta.