Roberto Recordare, l’imprenditore al centro da diversi giorni di un caso giudiziario tra i più eclatanti – anche per l’eco nazionale che ha avuto - non parla con LaCnews24, testata rea di «aver scritto sul suo conto senza contattarlo prima». Così ci riferisce, al termine di 3 giorni in cui la nostra troupe ha atteso che il manager uscisse dal suo ufficio abitazione di Palmi, un dipendente della sua azienda – al cui numero abbiamo telefonato – dopo essersi consultato con il 54enne che la Dda indaga come sospetto referente per il riciclaggio di cui i clan hanno bisogno.

Dall’altro capo del telefono una voce maschile prima ci chiede per quale testata giornalistica stiamo chiedendo l’intervista e, una volta ottenuta la risposta, srotola quella che né più né meno sembra una purga mediatica, che arriva dopo il nostro viaggio per capire anche che opinione ha la gente di un insospettabile di colpo sospettato di essere un “riservato delle masso mafie”.

«Il dottore Recordare – afferma il suo emissario – voleva essere contattato prima del vostro articolo».
Visto che tutti i giornali, anche nazionali, hanno scritto della sua sospetta ambiguità lavorativa – e nessuno l’ha chiamato prima di scrivere – evidentemente il professionista, che è esperto di “pubblica amministrazione smart e intelligente”, estenderà a tutti gli organi d’informazione il suo editto basatosi sulla pretesa lentezza del lavoro giornalistico: ergo, forse non vuole parlare con nessuno. Liberissimo, solo che il prosieguo della telefonata sembra alzare una nuova cortina fumogena intorno al caso. Quando chiediamo se Recordare sia in sede, il suo collaboratore riferisce che «non può dare queste informazioni».

Una riservatezza depistante, che fa sembrare l’imprenditore non più solo come “l’uomo dei misteri” ma anche, a questo punto, un vero e proprio "indagato fantasma" nella sua città. Nei tre giorni in cui la troupe si è piazzata sotto casa – in orari di ufficio e anche a sera tardi – Recordare non si è mai materializzato, tramite i suoi avvocati ha fatto sapere di voler essere interrogato dalla Dda di Reggio Calabria e, legittimamente, a noi non vuole dire dove si trovi: dopo il “no comment” telefonico, l’intervista l’abbiamo chiesta ufficialmente ad uno dei suoi avvocati. Vedremo.