Dopo il trasferimento a Potenza dell'ormai ex procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, il fascicolo del caso Bergamini è stato assegnato al pm Luca Primicerio.

Tempi maturi per andare a processo

Anche l'ultima proroga richiesta al Gip, è scaduta. Adesso l'inchiesta è giunta ad un bivio: verosimilmente, sulla base degli elementi probatori raccolti, nei confronti dei tre indagati Isabella Internò, Luciano Conte e Raffaele Pisano, dopo la notifica di chiusura indagini, si procederà alla formulazione della richiesta di rinvio a giudizio per i reati contestati. Oppure sarà richiesta l'archiviazione.

L'incidente probatorio

La Internò e Pisano sono accusati di omicidio volontario aggravato dai motivi futili e abietti, Conte di favoreggiamento. Da quando Facciolla ha ottenuto la riapertura del caso, sono stati compiuti notevoli passi in avanti alla ricerca della verità. Decisivo l'incidente probatorio del novembre 2017, nel corso del quale gli esperti hanno offerto una versione differente da quella fornita dagli unici testimoni diretti della morte del calciatore.

Ucciso prima di essere gettato sulla 106

I rilievi effettuati sulla salma dell'ex calciatore del Cosenza, riesumata dal cimitero di Argenta, avrebbero rivelato che il giovane prima di essere sormontato dal camion guidato da Pisano, in transito sulla Statale 106 a Roseto Capo Spulico, era in fin di vita o addirittura già deceduto per asfissia, forse causata da una busta di plastica.

L'udienza di Salerno

Intanto Facciolla spera di poter riguadagnare il proprio posto in tempo per portare a termine il caso in prima persona. Tutto dipenderà dalla decisione del Gup di Salerno, dove è in corso l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio del magistrato. Nei suoi confronti l'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Luca Masini, ha chiesto il processo per corruzione e falso. Il 20 luglio si tornerà in aula per le arringhe difensive e per le dichiarazioni spontanee preannunciate dallo stesso Facciolla.