Le verità sul presunto omicidio di Denis Bergamini potrebbero sapersi a breve ma non subito. Il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha infatti chiesto la proroga alle indagini che al momento vedono nel registro degli indagati l’ex fidanzata del calciatore rossoblu, Isabella Internò, il marito Luciano Conte con l’accusa di favoreggiamento personale, e Raffaele Pisano, conducente del camion sotto il quale – a parere dell’accusa – venne fatto ritrovare il cadavere del centrocampista del Cosenza.

Facciolla: «Indagini complesse»

«La proroga è stata determinata dalla complessità delle indagini che sono in corso» ha detto il numero uno della Procura di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ai margini della cerimonia per la firma del Protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Cosenza, sottoscritto ieri (venerdì 19 ottobre) a Cassano Jonio.

«Purtroppo no ce l’abbiamo fatta nei termini ordinari – aggiunge il Procuratore capo – quindi una proroga ci consentirà di continuare le attività che stiamo portando avanti e di avere un quadro assolutamente esaustivo. Perché a quello stiamo tentando di arrivare». Facciolla, poi, lascia intendere che ci sono elementi nuovi e anche interessanti su cui la magistratura sta indagando. Ovviamente tutto è sotto riserbo istruttorio ma «dopo più di un anno di indagini serrate – precisa – ci sono sicuramente risvolti nuovi. Abbiamo le idee sufficientemente chiare – commenta, poi – si tratta solamente di sviluppare una serie di questioni anche se, ad oggi, parlare di conclusione delle indagini, ad oggi, sarebbe assolutamente fuori luogo».

L'inchiesta del 2017 portò alla riesumazione del cadavere

La vicenda, ricordiamo, è stata riaperta nel 2017, quando Facciolla, al suo arrivo alla Procura del Pollino, su richiesta della famiglia Bergamini, aprì un’inchiesta, che portò alla riesumazione del cadavere del centrocampista ribaltando di fatto la storia di quella tragica notte del 18 novembre 1989. La superperizia accertò che Denis sarebbe morto prima di finire sotto le ruote di quel camion, lungo la Statale 106, a Roseto Capo Spulico.

 

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