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Il giorno dopo l’esito shock della perizia effettuata sul corpo di Denis Bergamini e depositata al tribunale di Castrovillari, si prospettano nuovi scenari nell’inchiesta giudiziaria riaperta dal procuratore capo Eugenio Facciolla. Il referto non lascerebbe dubbi, gli esperti convergono verso una nuova, clamorosa verità: il calciatore non si è suicidato, ma è stato ucciso. Soffocato. Forse con una sciarpa o con un sacchetto di plastica.
Smentito il racconto di Isabella
Ventotto anni dopo quel drammatico pomeriggio del 18 novembre 1989, non è più solo la famiglia Bergamini a smentire il racconto di Isabella Internò. L’ex fidanzata del giocatore rossoblù ha sempre dichiarato di aver visto con i propri occhi Denis gettarsi sotto le ruote di un camion lungo la statale 106, versione smentita dagli esami clinici condotti dopo la riesumazione del cadavere.
Periti in aula il 29 novembre
Sulla base delle nuove prove Facciolla, cui va ascritto il merito di aver riaperto il caso, frettolosamente liquidato come suicidio, si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per omicidio volontario, aggravato dai motivi futili e abbietti, sia per Isabella Internò, sia per Raffaele Pisano, l’uomo alla guida del mezzo pesante in transito a Roseto Capo Spulico. Forse già nell’udienza del prossimo 29 novembre nel corso della quale il Gip Teresa Riggio ascolterà i periti delle diverse parti.
Salvatore Bruno