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Il procuratore Eugenio Facciolla chiederà una proroga delle indagini svolte dal magistrato per fare luce sulle circostanze della morte di Donato Bergamini. La complessità della vicenda ed anche la necessità di ricostruire una serie di eventi così lontani nel tempo richiede un prolungamento della fase istruttoria di almeno altri sei mesi. Poi, con ogni probabilità, si procederà alla richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati: Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore, e Raffaele Pisano, il camionista che lungo la statale 106 sormontò il corpo del ragazzo.
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Il giallo del terzo indagato
Secondo alcune indiscrezioni filtrate dalla procura e non confermate da Facciolla, ci sarebbe anche una terza persona indagata. La riesumazione del corpo di Bergamini e i nuovi accertamenti tecnico-scientifici effettuati sul corpo, hanno consentito, in sede di incidente probatorio, di raccontare un’altra verità rispetto a quella sostenuta fin da subito dagli indagati: Bergamini non si è suicidato ma sarebbe stato soffocato prima di essere gettato sull’asfalto a Roseto Capo Spulico e di finire sotto le ruote dell’autocarro.
Inchiesta riaperta dopo 28 anni
Eugenio Facciolla nel febbraio 2017 aveva chiesto ed ottenuto di riaprire l'inchiesta alla luce di alcuni elementi in precedenza trascurati ma anche nella convinzione che fosse necessario procedere ad un più attento esame della salma di Bergamini, con l'ausilio dei nuovi e più innovativi strumenti introdotti nel campo della medicina legale.