Nessuno tocchi Caino, la lega internazionale impegnata nell’abolizione universale della pena di morte e nella promozione di una detenzione volta all’effettiva rieducazione, sta facendo tappa anche in Calabria. L'occasione è quella del Viaggio della speranza nei luoghi di pena, in collaborazione con le Camere penali.

La delegazione ha già incontrato la popolazione detenuta a Castrovillari, Rossano, Catanzaro. A seguito delle visite a Locri, Laureana e Palmi, in questi giorni le tappe presso gli istituti Giuseppe Panzera e Arghillà di Reggio Calabria.

«Percorsi trattamentali carenti e poco lavoro. C’è poi il dato del sovraffollamento e della carenza di personale ma soprattutto registriamo il serio problema sanitario. I detenuti denunciano difficoltà nell’essere seguiti nelle loro patologie». È un quadro segnato da numerose e serie criticità quello tracciato di Rita Bernardini, presidente dell’associazione Nessuno tocchi Caino, con riferimento alle carceri Giuseppe Panzera e Arghillà.

Il salone dei lampadari Italo Falcomatà di palazzo San Giorgio ha fatto da cornice alla conferenza dal titolo “Carcere e misure alternative: reinserire conviene”, moderata da Pasquale Foti, presidente della Camera penale di Reggio Calabria. L'incontro ha anche rappresentato un'occasione per un focus sugli esiti dell'incontro con le persone detenute.

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