Sarebbe stato sospeso da oggi il servizio di confezionamento pasti riservato al personale della casa circondariale di Vibo Valentia. Un controllo dell’Asp avrebbe, infatti, documentato gravi criticità in merito, in particolare, all’igiene della cucina e al funzionamento degli impianti refrigeranti per le derrate alimentari.


A portare alla luce la vicenda è il segretario nazionale della Uilpa Penitenziari Gennarino De Fazio, secondo cui sarebbe stato lo stesso direttore del carcere, insospettito, a chiedere una verifica all’Asp.


«Il servizio di ristorazione per gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria e per le altre figure professionali che operano in carcere  - spiega De Fazio - viene affidato a ditte private con procedura d’appalto all’offerta economicamente più vantaggiosa, partendo da una base economica ordinaria pari a 3,63 euro a pasto. Il logico rischio derivante da una base di aggiudicazione così bassa – commenta il sindacalista -  è che molto spesso, pur di rientrare nei costi, si possa finire per trascurare proprio qualità ed igiene”.


In attesa di approfondire la vicenda, De Fazio avverte però che, se continuasse la sospensione del servizio per il personale penitenziario, la vicenda potrebbe ricadere nel penale.


di Tiziana Bagnato