Un un gruppo di detenuti del circuito media sicurezza del carcere di Catanzaro, dopo aver picchiato un agente della Polizia penitenziaria, si è impossessato delle chiavi della sezione per mettere in atto una spedizione punitiva nei confronti di un altro detenuto. Gli agenti si sono frapposti al gruppo di detenuti ed hanno impedito che riuscissero ad aggredire l'altro recluso.

A renderlo noto sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario nazionale. «Grazie alla professionalità ed al coraggio del personale di polizia penitenziaria che è intervenuto a mani nude a senza alcun mezzo utile a contrastare la furia del gruppo di detenuti facinorosi - affermano i sindacalisti - è stato scongiurato il peggio. Da quanto ci è stato riferito, nove agenti sono stati portati in ospedale, per essere sottoposti alle cure mediche. Riteniamo che sia giunto il momento di fare sul serio nei confronti di questi delinquenti incalliti che non rispettano niente e nessuno».

La notizia è stata diffusa anche dal segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio: «Gravi disordini sono scoppiati nel pomeriggio nella Casa Circondariale di Catanzaro, dove alcuni detenuti di una sezione del reparto reclusione hanno cercato di impossessarsi delle chiavi e di prendere il sopravvento sulla Polizia penitenziaria, sembrerebbe, allo scopo di attuare una sorta di spedizione punitiva ai danni di un recluso di altra sezione. Le donne e gli uomini del reparto, con grande professionalità e abnegazione, sono riusciti con non poche difficoltà a contenere e respingere l’attacco; tuttavia, 8 di loro sono rimasti contusi e attualmente sono alle cure del pronto soccorso cittadino. I disordini più gravi sarebbero allo stato rientrati, tuttavia sono stati chiamati rinforzi da tutta la regione per mettere in sicurezza il penitenziario»

«Bisogna dotare immediatamente la polizia penitenziaria del Taser - affermano Durante e Ciccone - o di altro strumento utile per difendersi dai detenuti violenti e per garantire l'ordine e la sicurezza negli istituti. Chiediamo che ai detenuti che si sono resi protagonisti di questo gesto di violenza venga applicato il regime detentivo del 14 bis, per aver messo a rischio l'ordine e la sicurezza dell'istituto».

«Nostro malgrado - aggiunge De Fazio -, nelle carceri continuano a registrarsi fortissime tensioni derivanti principalmente da una situazione d’illegalità diffusa costituita e favorita anche dal grandissimo sovraffollamento, sono 14.500 i detenuti oltre i posti disponibili, ma non solo. Manca il personale, con la Polizia penitenziaria deficitaria di oltre 18mila unità, è insufficiente l’assistenza sanitaria e psichiatrica, inadeguata l’organizzazione e molto altro ancora. Per di più, dall’inizio dell’anno sono oltre 2000 le aggressioni fisiche subite dalla Polizia penitenziaria e di cui mai nessuno vedrà le immagini».

«Peraltro – conclude De Fazio –, a nulla servirà nell’immediato il decreto carceri, appena convertito in legge, che, anzi, contiene taluni profili destinati ad aggravare ulteriormente il quadro, così come inutili e a tratti persino pericolose sono le direttive dal tenore ‘armiamoci e partite’ emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Mentre la politica è in ferie, in carcere, con 65 suicidi fra i detenuti e 7 nella Polizia penitenziaria nel 2024, si continua a lottare per la sopravvivenza e a combattere, temiamo un agosto infuocato».