Dieci lavoratori in nero individuati, 15 sanzioni amministrative per un totale di 113.600 euro e sospensione dell’attività di un’azienda agricola. Questo il bilancio dell’operazione interforze nella Piana di Gioia Tauro contro il caporalato. Le attività di contrasto e controllo del fenomeno del caporalato, disposte in sede di Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica ed attuati dal questore di Reggio Calabria nell’ambito del Piano di azione nazionale e transnazionale “Focus ‘ndrangheta”, hanno condotto questa settimana ad un nuovo importante risultato.

Il servizio interforze è stato svolto nel territorio della Piana di Gioia Tauro, da una squadra coordinata dal Commissariato di polizia di Gioia Tauro e composta da polizia, guardia di finanza, polizia provinciale di Reggio Calabria e ispettorato del lavoro della direzione provinciale di Reggio Calabria, ed i controlli hanno riguardato principalmente lo sfruttamento dei braccianti agricoli, prevalentemente extracomunitari, impiegati per la raccolta o la coltivazione degli agrumi, delle olive e degli ortaggi.

L’attività ha avuto origine da un appostamento nei luoghi dove si raccolgono i cittadini extracomunitari per essere avviati al lavoro, e si è proceduto al controllo di 8 aziende, ricadenti nei comuni di Taurianova, Rizziconi, Laureana di Borrello, San Ferdinando, Candidoni e Rosarno, nonché di 46 persone, effettuando altrettante perquisizioni personali.

Durante i controlli sono stati individuati 10 lavoratori in nero, e sono state elevate 15 sanzioni amministrative per un totale di 113.600 euro. È stata inoltre disposta la sospensione di un’attività con sede in Melicucco. Tali servizi continueranno nei prossimi mesi, soprattutto per garantire la prevenzione dello sfruttamento dei braccianti e sanzionare le eventuali violazioni poste in essere dagli imprenditori.