VIDEO | Il commissario Meloni rivendica il proprio lavoro: «Gli assembramenti? L'organizzazione toccava ai medici di base. Noi siamo in linea con i programmi senza la piattaforma di Poste e nonostante ci avessero promesso 200 unità della Prociv»
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«L’Asp di Reggio è assolutamente in linea con i programmi di vaccinazione. Siamo puntualissimi». Rivendica i risultati ottenuti il commissario dell’Asp reggina Giovanni Meloni che presiede la triade, e non accetta che la vaccinazione in riva allo Stretto venga definita uno sfascio perché, nonostante gli assembramenti di anziani alla regione, i numeri sarebbero confortanti.
La difesa dell'Asp
Rispedisce al mittente le accuse arrivate da più parti e prova a fare chiarezza sulla mancanza di programmazione. Meloni non ci sta nel sentire parlare di assenza di organizzazione perché «abbiamo fatto uno sforzo enorme per partire puntuali ma se dovevano arrivare 200 unità della protezione civile e ne arrivano 20, se doveva entrare in funzione un sistema di prenotazione on line che, invece, non era pronto, è chiaro che non tutto è andato come doveva».
Torna sui numeri Meloni per dare conforto alla sua tesi: «Noi abbiamo avviato gli interventi immediatamente, come Asp di Reggio Calabria siamo a più di 30mila vaccinazione, circa 32mila. Facciamo una media giornaliera di 800 vaccini con picchi di 1100 somministrazioni. Abbiamo avviato e concluso in tempo la vaccinazione dei sanitari per poi passare alle Rsa e adesso, con l’AstraZeneca stiamo vaccinando anche le forze dell’ordine che rientrano nel target di utilizzo. Se ci sono dei ritardi sono dettati dalla carenza di vaccini».
La vaccinazione a Reggio
Non mancano i riferimenti alle altre realtà calabresi che, secondo Meloni, sono quelle che stanno trattenendo la Calabria all’ultimo posto tra le regioni d’Italia mentre Reggio è in piena corsa: «Mi risulta che l’avvio della vaccinazione degli over 80 mentre noi l’abbiamo iniziata da più di dieci giorni, ci sono aziende che non l’hanno ancora avviata».
E sulle immagini divenute simbolo di una programmazione inesistente in Calabria Meloni ribadisce che l’organizzazione era ben chiara e che toccava ai medici di base effettuare le prenotazioni in presenza di un accordo e in attesa che entrasse in funzione la piattaforma di poste italiane.
Anziani assembrati
«Quella scena di anziani assembrati per ricevere il vaccino non è una prerogativa reggina o un’esclusiva calabrese, anzi, la stessa circostanza si può riscontrare in tutta Italia. Il messaggio era correre, correre, correre. E non lo abbiamo fatto non abbiamo atteso e adesso siamo avanti. Noi a Reggio, in assenza di una piattaforma di prenotazione univoca per tutta la regione ci siamo avvalsi di una forma “fatta in casa” perché abbiamo iniziato puntuali. E ci tengo a specificare che tra quelle persone che si sono assembrate al consiglio regionale in numero eccessivo, molte si sono presentate spontaneamente senza la prenotazione del medico di base».
Si riaccendono, dunque, i riflettori sui medici di base e sul ruolo centrale che dovrebbero avere in questa fase importante della vaccinazione. Adesso che i centri vaccinali a disposizione aumenteranno e che la piattaforma di prenotazione entrerà in funzione, si spera non ci siano ulteriori intoppi. Intanto si attende di capire anche con che personale verranno gestiti i due centri individuati al Cedir e alla sede Asp di via Padova, considerando le ormai note carenze di personale medico e sanitario della provincia e di tutta la Calabria.