L’immagine è quella di un caos, ordinato alla bell’e meglio dalle strisce a terra e dal buon senso di ciascuno, ma in realtà è l’ingresso principale della più importante struttura sanitaria del basso Tirreno cosentino.

L’ospedale di Paola, frequentatissima ala meridionale dello spoke condiviso con Cetraro, da un po’ di tempo è tornato ad essere ostico sul fronte dell’accessibilità, condizionato dalla recente perdita di 80 posti auto, sacrificati per fare spazio alla superficie funzionale all’elisoccorso.

Dopo gli anni bui dei parcheggi a pagamento, superato il periodo traumatico conseguito alla frana del 2013 – quando la riduzione di spazi è stata tale da creare problemi di posto anche agli scooter – dal momento in cui il piazzale antistante l’ingresso del Pronto soccorso è tornato nella disponibilità del nosocomio, l’immediata ricomparsa di un’area tanto vasta dove lasciare i veicoli, è stata accolta come una manna.

Un sogno durato pochi mesi però, perché di recente, l’istituzione di un’elisuperficie, ha cancellato di colpo quell’apprezzatissima area parcheggio.

Sull’utilità del servizio accorpato alla struttura, non si discute. La realizzazione di una pista per il decollo e l’atterraggio dell’ambulanza dei cieli, è una conquista di civiltà nonché una garanzia di sicurezza.

Il problema sorge dal momento in cui la superficie dell’ospedale diventa doppione di quella realizzata poco tempo e poche centinaia di metri (in linea d’aria) prima, nell’area che fino a qualche tempo fa era “ex mercatale”, in località Pantani.

Una distesa polifunzionale in meno e 80 posteggi sfumati di colpo: l’elisoccorso a Paola – solo in termini di spazio – in ciascuno dei due casi è costato tanto. In denari, la conversione aeronautica di entrambe le aree, ha comportato esborsi non indifferenti, che per il comune di Paola sono significati (almeno) una bonifica straordinaria da oltre 10mila euro in località Pantani, e l’abbattimento repentino di un rudere posto lungo la traiettoria d’ingresso al Pronto Soccorso dell’ospedale, demolizione da 55mila e 591,16 euro.

Il tutto senza considerare gli investimenti per le opere connesse, come le strade asfaltate su tracciati ricavati lungo i crinali che, per quanto riguarda la zona Pantani, s’inerpicano fino alla principale via d’accesso per l’ospedale.

Giustificando ogni scelta con l’urgenza di dotare il territorio di un presidio fondamentale, a Paola si è passati da zero a due piste per l’elisoccorso in un batter d’occhio. Più o meno lo stesso tempo che è bastato alla politica per intestarsi primogeniture a riguardo.

Un raddoppio che, almeno per gli utenti che si recano in ospedale con l’autovettura, pare del tutto esagerato, sia in termini di utilità che in termini di disturbi collaterali, col parcheggio selvaggio divenuto una pratica usuale intorno al nosocomio, al punto da occludere gli accessi per le persone con disabilità e, alle volte, a rappresentare ostacoli per i mezzi di soccorso.

Fortunatamente, a quanto pare, uno spazio da una quindicina di posti potrebbe vedere presto la luce davanti all’ingresso principale del San Francesco, anche se – probabilmente – per risolvere il problema occorreranno ben altri e più corposi interventi.