VIDEO | Maidasoli punta il dito contro il regolamento comunale di Lamezia Terme che ostacolerebbe gli affidi: «Su troviamo maggiore sensibilità verso gli animali e più rispetto delle norme concordate»
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C’è chi piagnucola, chi cerca di dormire, chi di attirare l’attenzione. Nella staffetta in partenza per il Nord sono decine i cani, cuccioli e adulti, che sono stati lasciati da chi si è preso cura di loro e ora li sta per affidare a chi li adotterà. Qualcuno è spaventato, non sa perché è stato allontanato da chi fino a poco fa li accudiva, né perché sente tanti suoni e odori diversi. Sentimenti che si andranno a trasformare non appena vedranno i loro nuovi “padroni”. «Sono scene pazzesche – ci racconta l’autista – i cani gli vanno incontro come se fossero sempre stati insieme. Li baciano, chiedono carezze, hanno l’imprinting».
Storie drammatiche alle spalle
Sono decine i cani e i gatti che ogni mese partono dalla Calabria per raggiungere famiglie del Nord Italia pronte ad accoglierli e a regalargli una nuova vita fatta di cure e affetto. Molti sono stati abbandonati, gettati in sacchi della spazzatura, anche ancora attaccati alla placenta. Altri sono stati recuperati già adulti dopo una vita di sofferenze in strada, malattie a divorarli, gli occhi stanchi di chi non spera più in nulla.
Ad offrire loro una seconda possibilità sono le associazioni di volontari calabresi come la Maidasoli e le staffette, camioncini appositamente adibiti, che trasportano gli animali dalle loro nuove famiglie.
«Non ci divertiamo a far fare centinaia di chilometri a questi animali – spiega Piera Gonzales – ma al Nord troviamo maggiore sensibilità verso gli animali e più rispetto delle regole concordate». Nei mezzi c'è l'aria condizionata e all'interno delle gabbiette traversine, cibo e acqua.
Regolamenti che non facilitano le adozioni
E a dare un'ulteriore stangata sono, ci spiega l’associazione, i regolamenti dei canili quando contengono indicazioni preliminari all’affidamento degli animali che in realtà complicherebbero o renderebbero più ostiche le adozioni.
Come nel caso di Lamezia Terme nella quale il regolamento è stato emanato dai commissari prefettizi e il canile è sotto sequestro dallo scorso gennaio. L’associazione punta il dito sui termini normativi riportati per coloro che vogliono coadiuvare nelle adozioni.
Il regolamento cita la legge 1991, superata da quella del 2017. Sono poi aumentati gli attori da coinvolgere nel processo, con un’estensione notevole dei tempi di adozione che possono arrivare fino a sei mesi. Mesi che l’animale deve trascorrere in canile.Maidasoli lamenta anche il fatto che a dare il via libera sull’affidamento sia il responsabile del canile che sarebbe coinvolto in primis nel tenere gli animali.
Un canile sequestrato
Una realtà sofferente quella del canile di Lamezia e della quale da gennaio scorso non si sa nulla. Sovraffollamento, mancanza di idonea pavimentazione, rete arrugginita, cucce costituite da campane in vetroresina idonee solo alla raccolta differenziata di rifiuti alcune delle anomalie riscontrate. Le condizioni di “detenzione” non erano compatibili con le caratteristiche etologiche degli animali secondo la Procura. La gestione del canile è affidata in concessione alla società in house “Lamezia multiservizi Spa” del Comune di Lamezia Terme.