VIDEO | L'addestratore cinofilo Giovanni Dipietra ci ha spiegato i comportamenti da tenere nel caso di aggressione da parte di un cane o di un branco
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La tragica morte della 20enne Simona Cavallaro, sbranata da un branco di pastori maremmani nella pineta di Satriano, nel Catanzarese, mette sotto la lente di ingrandimento, sia il problema del randagismo che quello degli animali abbandonati o lasciati liberi e non custoditi dai rispettivi proprietari. Per la morte della giovane di Soverato c’è un indagato per omicidio colposo, è Pietro Russomanno, classe 1976, il pastore proprietario del gregge alla cui protezione era posto il branco di cani, circa 15 da quanto si apprende.
Ma le aggressioni da parte di branchi di cani ai danni dell'uomo risultano essere frequenti e nella maggior parte dei casi sono dovuti al fatto che gli stessi animali possono risultare spesso impauriti e affamati e, sentendosi minacciati, reagiscono in modo aggressivo per un loro istinto di protezione. Un cane non attacca mai senza un preciso motivo e, generalmente, quando lo fa vuole proteggere il suo territorio. Nelle scorse ore abbiamo ascoltato un esperto, l'addestratore cinofilo Giovanni Dipietra, che ci ha spiegato le regole base per affrontare un eventuale attacco da parte di un cane o di un branco di cani. Cosa fare nel caso di aggressione ed i comportamenti base da memorizzare.
Le parole del'esperto
«Nel caso specifico di un’aggressione da branco - ci ha detto - fondamentalmente lo stesso è consolidato. Questi animali generalmente vivono nel loro habitat si conoscono, hanno stabilito delle gerarchie e lavorano alla difesa di loro stessi e dell’ambiente in cui vivono. Nel momento in cui entriamo a contatto con un branco, dobbiamo capire che equivale ad entrare in una casa senza però bussare alla porta».
L'istinto del cane
«Fondamentalmente il cane vive d’istinto, non ha una comunicazione verbale ma è in grado di leggere il nostro colpo in base ai nostri movimenti e può prendere questi movimenti come vere e proprie minacce. Nel caso dell’aggressione alla povera Simona ad aggredire sono stati cani da pastore che difendono molto la proprietà e se si sentono minacciati, nella minaccia possono reagire»
L'addestratore ci spiega anche quali sono i comportamenti da evitare: «La reazione dell'animale può avvenire attraverso dei segnali comunicativi, come lo stesso abbaiare o ringhiare. In questi casi bisogna cercare di mantenere la calma rimanendo il più possibile fermi e non fuggire. Corsa e il movimento "accendono" l'istinto di protezione del cane, che non farà altro che lanciarsi all'inseguimento cercando di spegnere il comportamento di quella che lui identifica in quel momento come preda».