L'amministrazione regionale aveva commissariato l'ente camerale nominando Giuseppe Franzè. La nomina era avvenuta con decreto del presidente della Giunta
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La quinta sezione del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso della Regione Calabria avverso il pronunciamento del Tar Calabria con cui erano stati sospesi gli effetti della nomina del Presidente della Giunta Regionale a Commissario della Camera di Commercio di Catanzaro di Giuseppe Franzè. Il più alto grado della giustizia amministrativa ha stabilito, infatti che “ritenuto, ad una sommaria deliberazione, propria della fase cautelare, che, pur nella complessità della vicenda amministrativa concernente il rinnovo degli organi della Camera di Commercio di Catanzaro, non appare ravvisabile il pregiudizio grave ed irreparabile a sostegno dell’invocata misura cautelare, risultando comunque insediato il Consiglio camerale”. Inoltre, il pronunciamento del Consiglio di Stato sottolinea come alla Regione Calabria sia “rimesso il potere di provvedere, medio tempore, alla sostituzione dei consiglieri dimissionari”.
Immediato il commento del presidente dell'ente camerale, Daniele Rossi: «La scellerata corsa al commissariamento della Camera di Commercio di Catanzaro che la Regione Calabria ha intrapreso di propria iniziativa, sconfessando addirittura sé stessa, si schianta ancora una volta contro l’evidenza dei fatti. Finalmente viene messo un punto pressoché definitivo ad una vicenda che, in tutta onestà, ci ha sempre visti tranquilli della nostra legittimità ma ha creato non poche difficoltà nella programmazione dell’attività quotidiana a sostegno di imprese e professionisti. Oggi quindi non esulto per l’ennesima conferma di un tribunale a ciò che da oltre un anno sosteniamo e di cui eravamo certi, ma esulto perché finalmente la Camera di Commercio di Catanzaro potrà lavorare con serenità ed essere ancora più vicina al territorio. Proprio per questo motivo è stata inoltrata formale diffida legale alla Regione Calabria affinché provveda, immediatamente, ad integrare il Consiglio camerale, sostituendo i quattro componenti dimissionari così da rendere efficiente e realmente rappresentativo il cuore di questo Ente. Mi aspetto che la Regione Calabria dia seguito immediato alle nostre legittime richieste, così come la legge stabilisce, senza creare ulteriori disagi e ledere il diritto delle categorie ad essere rappresentate in seno al Consiglio camerale: dopo aver inutilmente speso i soldi dei calabresi per una battaglia legale assurda, sarebbe un’altra beffa ai danni della provincia di Catanzaro e delle categorie produttive. Voglio, infine, ringraziare gli avvocati Michele Di Donna e Danilo Sorrenti per la professionalità e le capacità dimostrate nella vicenda».
l.c.