Anche se il prossimo incontro con i sindacati è il sette luglio e nell’ultimo confronto con il management l’azienda si era detta disposta a prolungare di un ulteriore mese la permanenza dei lavoratori negli attuali locali della Fondazione Terina e a prendere in considerazione l’ipotesi di fittarne di più piccoli per rientrare parzialmente dei costi, la Abramo Customer Care sembra avere ormai deciso il suo percorso: non solo chiuderà l'attuale sede di Lamezia ma non ve ne saranno altre nella città della Piana.

 

I locali devono essere restituiti quanto prima all’ente in house della Regione perché ormai destinati a diventare l’aula bunker che ospiterà il processo Rinascita Scott. Questo significa sopralluoghi, lavori di adeguamento e di messa in sicurezza. All’interno dei settecento lavoratori al momento ne sono rimasti 150 circa, altri cinquanta a giorni verranno inseriti nello smart working.

 

I locali verranno restituiti all’ente proprietario prima del 31 luglio, eludendo quanto concordato con i sindacati nell’ultimo incontro, ma le proposte avanzate dalla Fondazione in merito alla concessione di spazi con metrature più piccole in modo tale da risparmiare sui costi sarebbero state tutte respinte dalla Abramo.

 

La parola chiave sembra essere la “remotizzazione”, il passaggio di quanti più lavoratori possibile in smart working, investendo anche in computer da fornire a chi dovrà lavorare da casa. Rimane poi il nodo di chi invece dovrà essere trasferito a Settingiano.

 

Coloro che vengono da zone come Vibo e Reggio si sono già detti non disposti a proseguire l’attività lavorativa. Si tratta per lo più di contratti da quattro ore per settecento euro al mese, sui quali gravano già spese di benzina e manutenzione auto che si andrebbero ad aggravare.