Notificati nuovi decreti di perquisizione che valgono come avvisi di garanzia ai vertici del Teramo e del Savona

Iniziano ad uscire fuori nuovi nomi coinvolti nella maxi inchiesta Dirty Soccer che il 19 maggio scorso ha portato la Squadra mobile di Catanzaro diretta da Rodolfo Ruperti, coadiuvata dallo Sco e dalla Dia ad eseguire su richiesta del sostituto procuratore della distrettuale di Catanzaro Elio Romano 50 fermi di indiziato di delitto e a notificare 26 avvisi di garanzia. La Polizia di Stato ha eseguito nuovi decreti di perquisizione con contestuali informazioni di garanzia, a dirigenti delle squadre di calcio del Teramo e del Savona con riferimento all’incontro di calcio di Lega Pro – Girone B, disputato tra le due compagini il 2 maggio 2015. Sotto accusa il presidente e del direttore sportivo del Teramo Luciano Campitelli e Marcello Di Giuseppe e il direttore sportivo del Savona Marco Barghigiani. Secondo le ipotesi di accusa avrebbero alterato il risultato della partita che ha consentito al Teramo di guadagnare la promozione diretta in Serie B con una giornata di anticipo rispetto alla conclusione del campionato.

Tra gli indagati raggiunti del decreto di perquisizione Ercola Di Nicola direttore sportivo dell’Aquila e Ninni Corda dirigente del Barletta, già coinvolti nell’operazione scattata il 19 maggio scorso.

Sotto accusa anche l’ex direttore sportivo della Ternana Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma e Davide Matteini del San Paolo Padova, raggiunti insieme ad altre sette persone da un decreto di perquisizione domiciliare che vale come avviso di garanzia. Nel mirino della Mobile l’incontro tra il Savona e il Teramo, che lo scorso 2 maggio ha visto il Teramo vittorioso. La squadra abbruzzese ha festeggiato sul campo ligure la promozione nel campionato nazionale di serie B, tagliandone il traguardo per la prima volta nella sua storia. Le indagini hanno portato alla luce come la dirigenza del Teramo calcio abbia raggiunto questo risultato dando mandato a quello che gli inquirenti definiscono l’esperto di frodi sportive, Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila affinché combinasse il risultato dell’incontro procurando la vittoria al Teramo. Di Nicola nel patto di combine tra le due squadre si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio, Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato nell’operazione Dirty soccer e Giuliano Pesce. Il prezzo della combine era fissato in 30mila euro, che il presidente e il direttore sportivo del Teramo avrebbero versato a titolo di ricompensa ai loro "sostenitori ", premiati per aver alterato la partita in favore della loro squadra del cuore.

Gabriella Passariello