VIDEO | Manifestazione davanti all'ospedale sfidando il nuovo Dpcm. I manifestanti non vogliono l'apertura del reparto covid e accusano: «Ci hanno chiusi sapendo che la sanità è allo sfascio»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Non vogliono l’apertura di un reparto covid nell’ospedale cittadino e, visto che l’istituzione della zona rossa dipende anche dallo sfascio del sistema sanitario, chiedono il potenziamento dei servizi.
È questa la piattaforma rivendicativa lanciata, nel corso di un sit in davanti al nosocomio di Gioia Tauro, da diverse decine di manifestanti radunatisi nella prima sera del nuovo confinamento. La città del porto, quindi, si conferma focolaio del malcontento calabrese, e i commercianti - che di giorno avevano disobbedito tenendo i negozi aperti – hanno convocato i cittadini spiegando meglio nuove rivendicazioni.
«Avremmo accettato di rimanere chiusi per contrastare il propagarsi del contagio – ha detto Alessandra Ruggiero – ma vista la condizione dei nostri ospedali, non possiamo permetterci la contemporanea minaccia del diritto al lavoro e del diritto alla salute».
Ad imbracciare il megafono anche Mariangela Giovinazzo, una mamma che ha raccontato come sia costretta a curare fuori regione il figlioletto. «In questa regione – accusa - non avevamo i Livelli minimi assistenziali rispettati prima, e non ce li abbiamo neanche oggi dopo 11 anni di commissariamento».
Per Maria La Scala, una commerciante da sempre impegnata nell’associazionismo ambientalista, «è grave l’attuale rimpallo di responsabilità sulle colpe di questo disastro».
Carabinieri e polizia hanno vigilato su un raduno dal distanziamento complicato, formato da chi si è mosso da casa certamente senza autocertificazione, tanto che il sindaco Aldo Alessio – con una nota diramata poco prima – aveva censurato la manifestazione, che però ha visto anche la partecipazione di due consiglieri della sua maggioranza di centrosinistra.
Lino Cangemi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha annunciato la prossima formazione di un Comitato in difesa della sanità cittadina.