Zona gialla sempre più vicina, da lunedì 20 settembre la Calabria dovrebbe passare nella fascia con più restrizioni anti-Covid. Dal monitoraggio settimanale effettuato dall’Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute emerge che i tre parametri che determinano il cambio di colore, aggiornati al 14 settembre, superano le soglie critiche. L’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive si attesta al 10.7% (soglia critica 10%), anche se ad oggi risultano in calo all'8%, e in area medica al 17.4% (soglia critica 15%). Il terzo fattore è l’incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti, quella calabrese è pari a 84.8 (soglia critica 50).

Si attende nelle prossime ore l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che, a meno di clamorosi stravolgimenti, dovrebbe determinare il passaggio della Calabria da zona bianca a gialla.

Il monitoraggio nazionale

L’indice di trasmissibilità scende a 0,85 rispetto allo 0,92 della scorsa settimana. In discesa anche l’incidenza settimanale da 64 a 54 per 100 mila abitanti.
 
«Si conferma la diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale – si legge -, prossima alla soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui soli casi ospedalizzati è in diminuzione e sotto la soglia epidemica. Si osserva una lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19. Quasi tutte le Regioni/PPAAA – prosegue - sono classificate a rischio epidemico basso, nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto. La circolazione della variante delta è prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinale».
 
«Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione – precisa il report - rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale».
 
Nel periodo 25 agosto – 7 settembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,83 – 0,95), al di sotto della soglia epidemica ed in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Si osserva una diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,86 (0,82-0,90) al 7/9/2021 vs Rt=0,90 (0,86-0,94) al 31/8/2021). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in lieve diminuzione al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in diminuzione da 563 (7/09/2021) a 554 (14/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 7,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 4.307 (7/09/2021) a 4.165 (14/09/2021).
 
4 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso. Solo una Regione/PA riporta un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. 
 
In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (10.655 vs 13.546 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti resta stabile (33% vs 33% la scorsa settimana). Aumenta la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 43%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening, dato in diminuzione rispetto la settimana precedente.

I dati regione per regione

Ecco la tabella con i dati del monitoraggio settimanale redatto dall'Iss e dal ministero della Salute (da quotidianosanità.it).