«Come si diceva? Ah, sì: l’ottimismo è il profumo della vita». Roberto, dietro il bancone della sua "Bodega" versa il frutto della passione nel bicchiere. Ce ne sono altri tre che aspettano di essere riempiti. Nel pomeriggio ha tirato fuori i tavoli, li ha spolverati e sistemati, aperto i tendoni, lucidato le sedie. Si ricomincia.

«Come il primo giorno di scuola»

Calabria, zona gialla. È lunedì ma sembra sabato. Sono le sette e mezza di sera passate da poco, la gente è in strada, seduta, beve una birra. Sembra tutto passato, tutto alle spalle. «Speriamo di continuare in sicurezza». Serena, del "Civico 28" non c’ha dormito. «Continuavo a svegliarmi stanotte, avevo il pensiero di oggi, di quando avremmo riaccolto i clienti. Sono felice, felicissima, è come il primo giorno di scuola». Lo è davvero felice, le sorridono gli occhi sopra la mascherina. Allarga le braccia, indica i clienti ai tavoli sistemati in piazza. «Quanto lo abbiamo aspettato questo giorno, adesso è arrivato, finalmente».

Una prova di sopravvivenza

Ma arrivarci a questo 10 maggio non è stato facile. Tante le attività che non apriranno né adesso e né a giugno, quando, nei limiti, sarà permessa la consumazione anche al chiuso. Luca, di Luco's pizza, lo dice che è stata dura, durissima, arrivare fin qui. «In un modo che non puoi immaginare. Apparecchiare per i clienti stasera è stato come inaugurare di nuovo la mia pizzeria, come se fosse il primo giorno di tutto».

Per molti è stato un voltare davvero pagina. Questa ripartenza fa ben sperare perché stavolta la campagna vaccinale sta procedendo spedita, le terapie intensive si stanno alleggerendo e la stagione calda riporta a galla i ricordi di un’estate scorsa quando il peggio sembrava davvero alle spalle. «Ti dico cosa farò – dice Luca – guarderò i clienti negli occhi, li servirò al meglio che posso, e sarò felice, perché ce lo meritiamo».