Nelle ultime settimane, Calabria Verde si è ritrovata nell’occhio del ciclone,per un appalto di 32 milioni per l'acquisto di attrezzature per domare gli incendi boschi, appalto finanziato da fondi europei, motivo per cui il direttore generale, Paolo Furgiuele, aveva invitato i dirigenti a dimettersi per favorire la riorganizzazione, richiesta parzialmente accolta dai dirigenti (tutti avevano rimesso il mandato tranne Alfredo Allevato).

 

Calabria Verde: i dirigenti lasciano 

 

Ma per gli inquirenti, il sopra citato appalto sarebbe solo la punta di iceberg. I riflettori della Procura si sono accesi infatti anche per un altro maxi finanziamento, questa volta di oltre 100 milioni di euro, per interventi anti dissesto idrogeologico, attorno al quale secondo i finanzieri ci sarebbe del marcio.

 

Calabria Verde: indagano altre Procure

 

Nonostante ieri, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione di vigilanza e dopo una conferenza stampa nel corso della quale i sindacati hanno messo nel mirino tutto il management della società controllata dalla Regione, Furgiuele abbia difeso le sue scelte amministrative e l’iter della gara sui nuovi mezzi antincendio per la Protezione civile, il direttore generale ha deciso comunque di ‘mollare’.


Intanto le Procure continuano ad indagare per fare piena luce sugli ‘affari’ dell’ente in house della Regione