Non solo quella di Catanzaro, ma anche altre procure, alcune non calabresi, starebbero indagando sull'ente in house della Regione, Calabria Verde. L'appalto da 32 milioni di euro per l'acquisto di attrezzature per domare gli incendi boschivi sembra non essere altro che la punta di un iceberg, la cui rottura ha attirato le lenti di ingrandimento della magistratura.

 

Le Fiamme gialle, su delega del Pubblico ministero, hanno infatti acquisito i documenti relativi ad un altro megafinanziamento: si tratta di quello relativo agli interventi di mitigazione del rischio frane ed esondazione. Un fondo da ben 102 milioni di euro di cui 60 già spesi. Per la Regione, l'Ente non si starebbe attenendo alle giuste modalità di redicondazione delle spese fatte con soldi comunitari e pretenderebbe una tracciabilità più dettagliata dei flussi con l'indicazione dei bonifici lavoratore per lavoratore.

 

Un'indagine, dunque, che va sempre più indietro nel tempo. Intanto in Procura, in merito all'annullamento del maxi appalto da 32 milioni di euro sono stati ascoltati Paolo Furgiuele, direttore generale di Calabria Verde, e il dirigenete dell'ente Lucrezia Zurzolo, cofirmataria del provvedimento di annullamento dell'avviso che ha comportato la perdita dell'ingente somma.