Dall’acquisizione di atti alle prime audizioni di persone informate sui presunti appalti irregolari in Calabria Verde, ente strumentale regionale nato per affrontare tutti gli interventi sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo. Compito assolto prima dall’Azienda Forestale della Regione Calabria l’Afor e poi dalle Comunità montane soppresse e poste in liquidazione. Il primo a varcare la porta del procuratore vicario Giovanni Bombardieri è stato il direttore generale Paolo Furgiuele, ma l’elenco delle persone chiamate a sommarie informazioni parrebbe essere molto lungo. Furgiuele ha ricostruito l’iter degli appalti nell’occhio del ciclone della Procura, spiegando l’excursus relativo alla gara poi revocata per l’acquisto con fondi comunitari di automezzi speciali destinati a contrastare il dissesto idrogeologico e di attrezzature per l’anticendio boschivo. Una procedura da 32 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha acquisito tutto la documentazione relativa a Calabria Verde e gli accertamenti potrebbero andare ben oltre la verifica sulla regolarità degli appalti. Al momento la Procura sta leggendo e rileggendo gli atti acquisiti in Consiglio regionale ma è ancora presto per parlare di un’inchiesta, di indagati ignoti, noti e di possibili ipotesi di reato. Ci sono carte prelevate e un’istruttoria in corso. Almeno a Catanzaro. Domani intanto il Tar si occuperà di una dei tanti tasselli sotto la lente di ingrandimento della Procura penale, quello relativo all’aggiudicazione della gara d'appalto per il “servizio aereo regionale mediante impiego di elicotteri per attività di prevenzione ed estinzione incendi boschivi”. Ricorrente è la società “Elimediterranea” che ha impugnato i provvedimenti di Calabria Verde. In ballo 8 milioni di euro. “Elimediterranea è la società a cui Calabria Verde, in attesa dell’espletamento della gara d’appalto e comunque non oltre il prossimo 31 dicembre, ha affidato il servizio antincendio boschivo in regime di vacatio contrattuale. Una matassa tutta da districare, che potrebbe avere anche risvolti politici. Saranno state le indagini penali in corso a determinare stravolgimenti gerarchici all'interno di Calabria Verde? Un dato è certo: lo scorso primo di dicembre lo stesso direttore generale, nel corso di una conferenza, ha invitato i dirigenti a rassegnare le dimissioni per favorire l’inizio del processo di riassetto aziendale per realizzare gli obiettivi prefissati all’interno del nuovo programma di lavori che prenderà il via nel 2016. Al termine della riunione, i presenti hanno aderito alla richiesta del direttore e deciso di rimettere il loro mandato. Ad esclusione di uno: il dirigente Alfredo Allevato.

 

Gabriella Passariello