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Sarà tempesta oppure uragano quello che sta attraversando la società della Regione, Calabria Verde? La società è stata recentemente ristrutturata e investita di nuovi poteri operativi, soprattutto nei settori nei quali è stata chiamata ad operare e che sono quelli della sicurezza del territorio, della lotta al dissesto idrogeologico, della riorganizzazione del comparto forestale e della sorveglianza idraulica. Un ente, dunque, che gestirà milioni di euro in termini progettuali e di esecuzione dei lavori. La società sarà uno strumento strategico nei prossimi anni, soprattutto, per tutto quello che riguarderà la manutenzione del territorio. Cresciuti i poteri della società, come sempre succede in questi casi, proporzionalmente crescono gli appetiti di varia natura che passano dalle ambizioni dei singoli nella burocrazia, a lobby, partiti e quant’altro per il controllo di un ente di spesa molto importante.
In questi giorni, Calabria Verde, si ritrova nell’occhio del ciclone, per un appalto di 32 milioni che è stato sospeso, un appalto, finanziato da fondi europei e che rischiano di essere perduti definitivamente se non saranno spesi entro il 31 dicembre. Grande fibrillazione nella società, anche per una presunta indagine della Procura di Catanzaro, proprio relativa a questa gara d’appalto. Indiscrezioni naturalmente, ma sono bastate per mandare in tilt tutto l’iter della gara. In serata, un comunicato ufficiale della società lascia intravedere tutta la tensione intorno alla partita del riassetto interno della società.
Recita il comunicato: “In data odierna, il direttore generale di Calabria Verde, Paolo Furgiuele, presso la sede generale di Catanzaro, ha presieduto una conferenza alla quale hanno partecipato tutti i dirigenti dell’azienda, organici sia alla sede centrale sia a quelle periferiche. Uniche assenze registrate, quelle di Leandro Savio e Giuseppe Caligiuri. Nel corso del suo intervento, dopo aver esposto una relazione circa l’attività svolta nell’ultimo anno da Calabria Verde e aver illustrato iniziative e progetti futuri che introdurranno importanti e necessarie innovazioni volte a rendere l’ente strumentale della Regione Calabria più efficiente e produttivo, il direttore generale, ha invitato i dirigenti a rassegnare le dimissioni al fine di favorire l’inizio del processo di riassetto aziendale, affinché si realizzino gli obiettivi prefissati all’interno del nuovo programma di lavori che prenderà il via nell’anno 2016. Al termine della riunione, i presenti hanno aderito alla richiesta del direttore e deciso di rimettere il proprio mandato, ad esclusione del dirigente Alfredo Allevato. Furgiuele ha inoltre annunciato che entro questa settimana, indipendentemente dai comportamenti individuali di ciascun dirigente, saranno avviate le procedure finalizzate alla riorganizzazione dell’azienda.”
Insomma un segnale chiaro che ha lasciato intravedere chiaramente che tra alcuni dirigenti è iniziata una guerra interna che si è palesata con i dissensi evidenziati in questa riunione.