Da persona informata sui fatti ha parlato, ha risposto alle domande formulate dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal sostituto contitolare del fascicolo Alessandro Prontera. Da persona indagata ha invece scelto il silenzio Paolo Furgiuele, l'ex direttore generale di Calabria Verde finito sotto inchiesta insieme al dirigente Alfredo Allevato per abuso di ufficio in concorso sui presunti appalti irregolari all'interno dell'ente strumentale regionale. Accompagnato dal suo legale Nicola Cantafora, l'ex numero uno di Calabria Verde, destinatario di un avviso a comparire, si è avvalso della facoltà di non rispondere ai magistrati. Non ha proferito parola sulla gara poi revocata per l'acquisto con fondi comunitari di automezzi speciali destinati a contrastare il dissesto idrogeologico e di attrezzature per l'incendio boschivo. Una procedura che è costata circa 33milioni di euro. La gara di appalto sarebbe nata su input della Regione con nota del 7 maggio 2015, dove il dipartimento presidenza ha chiesto a Calabria Verde l'elaborazione e la trasmissione di un piano per il potenziamento del parco autoveicoli destinati di antincendio boschivo con l'acquisto e la messa in esercizio di mezzi entro i termini di eleggibilità della spesa del Por Calabria Fesr 2007-2013. Ma c'è altro. L'abuso di ufficio, secondo le ipotesi di accusa, viene contestato anche in relazione alla gestione e all'utilizzo dei fondi comunitari nell'ultimo anno e mezzo per contrastare il rischio idrogeologico, compito assolto prima dall'Azienda forestale della Regione Calabria (Afor) e poi dalle comunità montane soppresse e poste in liquidazione. Furgiuele, così come Allevato, avrebbero abusato delle loro funzioni, affidando incarichi professionali a soggetti esterni all'Ente. Le audizioni di persone informate sui fatti risalgono al 9 dicembre scorso ed era stato proprio Furgiuele il primo a varcare la porta di Bombardieri, nelle settimane successive ancora altre audizioni, tra cui era stato sentito anche il dirigente regionale della protezione civile Ernesto Forte. Questa è solo una tranche della più vasta inchiesta su Calabria Verde, rispetto alla quale le indagini, delegate alla Guardia di finanza, continuano a ritmo serrato.

 

Gabriella Passariello