Nomine e assunzioni nell’ente strumentale della Regione di Calabria Verde, oggi commissariato e finito nel mirino della magistratura. A riempire pagine e pagine di verbali dando la sua versione dei fatti ai magistrati di Catanzaro è Paolo Furgiuele, ex direttore generale dell’ente anche lui travolto dall’inchiesta giudiziaria.


L’ex dg dà conto agli inquirenti anche dell’assunzione di Giuseppe Barilaro, sindaco di Acquaro (anche lui indagato) la cui vicenda ha trascinato sotto la lente della magistratura anche il presidente della Regione, Mario Oliverio, indagato per abuso d’ufficio. «Ricordo di averlo conosciuto una prima volta in quanto mi venne presentato da Trematerra (all’epoca dei fatti assessore regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione con il centrodestra ndr). Ricordo che ne esternai a Trematerra la mia contrarietà poichè non ne avevamo bisogno tanto che non sapevo neppure come collocarlo… Ricordo che aderivo alla richiesta di Trematerra e in conseguenza di ciò chiedevo io personalmente alla Arlia – la quale devo dire si opponeva non essendo d'accordo per le ragione che ho poc'anzi illustrato - di procedere al comando. E così avvenne».


Il modus operandi che non cambia. «[…] io ritenevo che alla scadenza contrattuale, ormai mutata la maggioranza politica in Regione, cioè eletto Oliverio, potevo finalmente farne a meno; tanto più che ribadisco non c'era per lui una effettiva collocazione e non ne avevamo bisogno in organico. Al contrario, proprio Oliverio mi convocò in Regione tramite Iacucci e personalmente mi disse che si trattava di un quadro politico importante e doveva rimanere in Calabria Verde. Posso dire che mi venne imposto da Oliverio. Nell'occasione era ovviamente presente anche Barilaro. Tant'è che alla fine trovammo pure una collocazione sempre secondo alcuni 'aggiustamenti' politici […]».


Furgiuele racconta anche della volontà che avrebbe avuto il Presidente «di spostarlo a responsabile di Vibo Valentia, tant'è che io ho dovuto chiedere la cortesia ad Errigo di dimettersi da una funzione del distretto per lasciarlo a Barilaro perché era un quadro politico, tant'è che lui è un sindaco, credo che sia anche un sindaco...». Alla domanda degli inquirenti «Barilaro a cosa serviva?», Furgiuele ribadisce senza remore: «A niente, serviva.... Ci carichiamo di un onere... inutile».

 

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