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Il commissariamento di Calabria Etica, ente in house della Regione da tempo ormai al centro di una bufera mediatica, è arrivato poche ore dopo che la testata di Paolo Pollichieni, il corrieredellacalabria.it, aveva gridato ad un nuovo presunto abuso. Si tratterebbe dell’assunzione nella fondazione della compagna dell’ormai decaduto presidente Pasqualino Ruberto che avrebbe, secondo il sito, sottoscritto un contratto da poco più di tre mila euro al mese.
Ma non solo. Nella mattinata di ieri, la fondazione aveva tenuto una conferenza stampa per raccontare i risultati raggiunti e mettere a tacere, a suo dire, le illazioni degli ultimi tempi.
Dopo poche ore l’annuncio della sferzata della Regione che, dopo avere iniziato un’attività ispettiva nella fondazione, ha poi deciso di inserire Calabria Etica tra gli enti da commissariare.
Ma Ruberto, è bene ricordarlo, è anche candidato a sindaco di Lamezia Terme. La sua campagna è partita con netto anticipo rispetto agli altri suoi avversari. Già da dicembre l’esponente del Nuovo Centro Destra aveva iniziato i comizi, facendo un baluardo proprio di quello che gli altri volevano far passare come il suo tallone d’Achille. Così, mentre veniva accusato di strumentalizzare le assunzioni nel suo ente, Ruberto spiegava di essere stato l’unico a dare lavoro in un momento così delicato.
Ma i big di Forza Italia sarebbero coloro che remerebbero contro la possibilità che Ruberto possa diventare candidato di raccordo di tutto il centrodestra. Una tesi abbracciata fino ad ora tra gli azzurri solo dal consigliere regionale Nazzareno Salerno e che dopo il commissariamento si allontana sempre di più, lasciando campo libero alla candidatura di Paolo Mascaro.
di Tiziana Bagnato
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