Calabria e il resto d’Italia in zona bianca da oggi, lunedì 21 giugno. Eccezione per la Valle d'Aosta, sola regione ancora in zona gialla. La settimana inizia dopo una domenica caratterizzata a livello nazionale da meno di 1000 nuovi contagi: i casi registrati ieri sono 881, i decessi segnalati sono 17. In Calabria 54 nuovi contagi e nessun decesso. Giorni contati, intanto, per le mascherine all'aperto: l'obbligo potrebbe essere rimosso -almeno parzialmente- nella prima metà di luglio.

Zona bianca quasi per tutti

Scattano regole covid meno restrittive per Campania, Toscana, Sicilia, Basilicata, Calabria, Marche e provincia autonoma di Bolzano secondo la nuova ordinanza da parte del ministro Speranza. Il coprifuoco viene cancellato in tutto il paese, anche in zona gialla: in zona bianca, nei ristoranti all'aperto, come è noto non c'è limite alla presenza delle persone ai tavoli. Al chiuso, limite di 6 persone se non si tratta di conviventi.

Regole

Il paese si avvia verso il ritorno alla normalità, con possibilità di spostamenti senza limiti di orario. Bar, ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti. Non sono previste restrizioni per la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

Le nuove regole prevedono che in zona bianca all’aperto non ci siano limiti di persone ai tavoli (tra i quali deve esserci comunque il distanziamento di un metro), mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo massimo sei persone salvo che siano tutti conviventi. Resta invece il divieto di assembramento e l'obbligo di mascherina, sia all'aperto sia al chiuso.

Le mascherine all’aperto

Entra nel vivo la discussione sull'obbligo delle mascherine all'aperto. Già nelle prossime ore, come apprende l'Adnkronos Salute, il Comitato tecnico scientifico si riunirà per esaminare la situazione e discutere il tema. «Posso dire il mio parere personale, ma dobbiamo ancora riunirci e discutere. L’Europa si muove abbastanza in sintonia, immagino che ci allineeremo. Io però sono un immunologo, non sono esperto di spazi di sicurezza, ascolterò i miei colleghi nel Cts che sono esperti di sanità pubblica e di igiene», ha detto Sergio Abrignani, immunologo dell'università Statale di Milano e componente del Cts per l'emergenza coronavirus, a Otto e mezzo nei giorni scorsi. L'organismo è stato chiamato in causa dalla richiesta di parere formale inviata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. La richiesta era stata anticipata dal premier Mario Draghi nell'ultimo punto stampa sui vaccini.

Il dibattito sui tempi per arrivare a uno stop di questa misura per le mascherine all'aperto è in corso da giorni e si è acceso dopo che la Francia ha scelto di eliminare l'obbligo. Stessa scelta anche dalla Spagna.