Il senatore pubblica un post sui social che sembra fare esplicito riferimento all’ex governatore che aveva definito la sponsorizzazione da 2,6 milioni di euro per il villaggio natalizio nel capoluogo lombardo come una “cafonata straordinaria»
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«Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza». Inizia con una massima di Antonio Gramsci un post pubblicato su Facebook dal senatore Fausto Orsomarso, che torna così sulla vicenda del mega villaggio natalizio da 2,6 milioni di euro sponsorizzato dalla Regione Calabria e allestito davanti alla stazione centrale di Milano.
Il post pubblicato dall'ex assessore regionale, corredato dalla foto della stazione ferroviaria meneghina, sembra ribattere a quello recente di Oliverio, nel quale l'ex presidente della Regione aveva scritto che invece di Calabria straordinaria bisognava parlare di Cafonata straordinaria.
«I decisori pubblici - scrive Orsomarso -, soprattutto alle nostre latitudini, hanno il dovere di studiare prima di pianificare cose che rischiano di restare estemporanee, mediocri e prima che non misurate non misurabili. Hanno il dovere di respirare prima di parlare. È questa la grande dicotomia rispetto a ciò che accade e soprattutto è accaduto lì dove sono stati pianificati investimenti e non spesa a pioggia specie se condizionata da una scarsa competenza».
«Studio e approfondisco da sempre nella mia vita e di rado commento o intervengo su temi complessi come quelli economici e dello sviluppo se non ho un quadro approfondito di tutte le informazioni utili ad un dibattito o anche ad uno scontro dialettico o di visioni. Ecco direi che purtroppo il tempo rubato a dover dibattere con chi non studia un solo documento - continua l'esponente di FdI -, parla di tutto senza conoscere o peggio ancora non ha visto mondo è tempo perso».
E in conclusione Orsomarso lancia un messaggio: «Ai giovani: nessuno vi dirà mai accomodatevi, e in tanti proveranno a portarvi sul ragionamento basso, mediocre dove si vince solo urlando e rubando tempo e quindi futuro. Voi studiate, approfondite, ragionate, lottate, pensate in grande. Tutto il resto è noia o alcune volte cafonaggine».