Il raro esemplare era stato sorpreso nel cortile di un palazzo. Il naturalista del Wwf vibonese Pino Paolillo: «Se lo avvistate contattate subito i carabinieri forestali e i vigili del fuoco»
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Chi per primo lo ha visto aggirarsi nel centro cittadino di Serra San Bruno, di sicuro non avrà creduto ai propri occhi: un grosso serpente di circa un metro e mezzo, bianco e con delle sfumature gialle, strisciava lentamente tra le auto in sosta, da qui l’allarme ai Carabinieri Forestali della Locale stazione che, insieme ai Vigili del Fuoco e al Sindaco hanno subito raggiunto il luogo dell’avvistamento, comunicando l’accaduto e interessando il servizio veterinario dell’Asp di Vibo.
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Dalle foto circolate in rete, il naturalista del Wwf vibonese, Pino Paolillo, ha identificato la specie come Pitone reale albino, una di quelle più frequentemente allevate dagli appassionati di serpenti, come il Pitone moluro (non albino) di due metri che nel novembre del 2019 venne catturato dallo stesso naturalista, dopo una segnalazione dei veterinari, sulla scarpata ferroviaria di Pizzo, prima di essere restituito al proprietario in seguito agli accertamenti dei Carabinieri Forestali.
«Purtroppo - dichiara Paolillo - al momento il grosso serpente di Serra non è stato ancora rintracciato, per cui il Wwf fa sapere che la specie, come tutti i serpenti appartenenti alla famiglia che comprende boa e pitoni non è assolutamente velenosa e il pitone reale, non è aggressivo, raccomandando, nel caso auspicabile in cui venisse nuovamente avvistato, di non ucciderlo, di mantenere comunque una distanza di sicurezza, e di contattare subito i Carabinieri Forestali e i vigili del fuoco».
Paolillo aggiunge inoltre che, «date le temperature, soprattutto quelle notturne, che si registrano a Serra in questo periodo, i movimenti e l’attività del serpente vengono rallentati: chi lo deteneva in casa di sicuro avrà allestito un terrario riscaldato a 27-30 gradi, molto più alti dei 6-7 gradi di minima che si registreranno a Serra in questi giorni e che rappresentano pertanto un pericolo per il pitone. I Carabinieri Forestali sono già all’opera per cercare di individuare il proprietario del serpente responsabile di una spiacevole “distrazione”».