La Guardia di finanza di Vibo Valentia ha acceso i riflettori sul commercio di prodotti divenuti di grande importanza in questo periodo di emergenza da Covid-19. Sotto la lente degli investigatori delle fiamme gialle vi è infatti il commercio di mascherine, utilizzate per proteggersi da possibili contagi e divenute col tempo introvabili. Il problema è che quelle rimaste in commercio, a volte, stanno raggiungendo prezzi spropositati rispetto al loro valore. È per questo che i militari del comando provinciale stanno passando al setaccio farmacie, parafarmacie e altri punti vendita, da Vibo a Vibo Marina, per comprendere la natura del fenomeno e risalire a tutta la filiera di vendita.

 

Le segnalazioni dei cittadini, anche tramite i canali social dei media oltre che alle denunce, non sono cadute nel vuoto. Si sta lavorando in questa direzione, anche per tutelare i consumatori specie in un momento così delicato e di estrema necessità. Per cristallizzare la situazione ed acquisire quante più informazioni possibile sarebbero già scattati alcuni sequestri, ieri, nel capoluogo. Il lavoro è focalizzato più che altro su un’analisi documentale per comprendere dove risieda la speculazione, dato che, in molti casi, si arriva a vendere il prodotto finale a cifre che si aggirano sui 15 euro a fronte di un valore di mercato di pochi centesimi. Ma si procede col massimo della cautela anche perché è probabile che in alcuni casi la speculazione non venga attuata dal venditore finale, che a sua volta avrà comprato il prodotto da altri venditori e così via. Nulla è lasciato al caso, insomma. Di certo il business delle mascherine a Vibo potrebbe avere le ore contate.