Il coordinatore infermieristico del Pronto soccorso si assume la responsabilità del rinfresco e spiega i motivi del passo falso. Ma c’è anche chi parla di «fango» buttato sul nosocomio
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Le foto degli assembramenti e del banchetto allestito questa mattina nel piazzale del pronto soccorso dell'ospedale di Cetraro, di cui la nostra redazione ha dato notizia, ha suscitato non poche polemiche. Sul web, per tutto il giorno, centinaia di utenti indignati hanno commentato l'accaduto, evidenziando la cerimonia sia stata del tutto fuori luogo, soprattutto perché, paradossalmente, il rinfresco a cui hanno preso parte decine di operatori sanitari e rappresentanti istituzionali sarebbe seguito all'inaugurazione di una targa posta all'ingresso del pronto soccorso dedicata proprio alle centinaia di migliaia di vittime di Covid. Il tutto è avvenuto proprio mentre a Cetraro i numeri dei contagi tornano a salire.
La replica del coordinatore del Pronto Soccorso
I diretti interessati, però, hanno cercato di ridimensionare le polemiche, parlando nell'immediato anche di «attacchi gratuiti e vergognosi». Poche ore dopo, sul web, è stato Francesco Maltese, coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso di Cetraro, a fornire agli internauti la sua versione dei fatti. «Quello svoltosi stamattina presso il Pronto Soccorso di Cetraro è stato un giorno "dedicato a chi trascurando se stesso e i propri affetti, ha svolto con spirito di sacrificio la sua professione". È stata una giornata che aspettavo da tanto tempo, organizzata in sicurezza, per riconoscere ai miei colleghi il merito di essere stati in prima linea nella guerra contro il covid, spesso a mani nude, specialmente nella prima fase ,dedicandoci totalmente ai pazienti - ha scritto Maltese sui social -. Offrire qualcosa è una cosa che ho voluto io e mi assumo la responsabilità di questa leggerezza dovuta più ad un clima di gioia proprio perché finalmente veniva riconosciuto, seppur con una semplice targa il lavoro di tanti medici, infermieri, ausiliari».
«Leggerezza commessa per felicità»
«Tra l'altro - continua Maltese -, anche una mia personale condizione critica di salute da cui sono uscito miracolosamente mi ha indotto, per la felicità che provo, a compiere la leggerezza del piccolo rinfresco. Mi dispiace che una bellissima giornata che aspettavo da tanto tempo e che per un'ora mi ha fatto dimenticare i giorni che ho trascorso in rianimazione, si sia trasformata in una polemica che non era nelle intenzioni di alcuno provocare. Noi infermieri siamo abituati a combattere quotidianamente e quella targa, posta all' aperto e all'entrata del Pronto Soccorso, ci ricorderà ogni giorno che nella nostra vita abbiamo fatto una scelta e quella scelta va onorata ogni minuto del nostro tempo. Ringrazio il nostro Primario, il Direttore Sanitario e le Autorità politiche che hanno voluto spendere parole generose nei nostri confronti e mi scuso di averli esposti ad una polemica che non era certo mia intenzione scatenare. Da domani si torna in trincea a svolgere con disciplina e onore la nostra professione al fianco di chi soffre e di chi con un semplice sorriso, nelle corsie del Pronto Soccorso, ci rende le giornate straordinariamente belle».
La versione di Gabriella Luciani
Alle parole di Maltese fanno eco quelle di Gabriella Luciani, tecnico di laboratorio e consigliera di minoranza al Comune di Cetraro. La donna ha pubblicato un post dal titolo "Foto, fango e social network". «Trovo quantomeno ingiusto criticare ad ogni costo chi ha dimostrato (e continua a dimostrare) sensibilità, forza e valore, aiutando chi ne ha davvero bisogno. E poi perché? Per danneggiare il nostro ospedale che sta vivendo una fase di rinascita?». Poi ha continuato: «Personalmente, credo abbia fatto un errore in malafede chi ha inviato le foto pubblicate questa mattina da un giornale online sull’inaugurazione della targa voluta dalla dottoressa Orsola Sguglio. Un riconoscimento che il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Cetraro ha dedicato al valore umano, alla professionalità e, soprattutto, alla dedizione di tutti gli infermieri e del personale del nostro nosocomio. Un gesto di ringraziamento verso i suoi collaboratori, che si sono spesi senza remore contro questa maledetta pandemia; perché Lei sa che le guerre si vincono con i buoni soldati, siano essi Generali o semplici sentinelle: l’importante è avere voglia di sposare una causa giusta. E combattere con lo spirito onesto e servizievole proprio dei migliori combattenti. Come il coordinatore del Pronto Soccorso, Francesco Maltese e tutti i suoi colleghi, che mai si sono tirati indietro, anzi, si sono armati di grande pazienza e responsabilità e si sono sacrificati aiutando il prossimo, sempre pronti con la loro unica “arma”: la voglia di essere protagonisti per la difesa di un bene comune e della salute».
Luciani: «Siamo tutti vaccinati»
Ed ancora la donna continua: «Mi chiedo: perché non sono stati celeri nel fotografare e pubblicare i visi stanchi e spossati degli infermieri che ogni giorno lottano in prima linea? Perché non hanno trasformato in uno scoop la dedizione quotidiana dei miei colleghi? Perché non hanno elogiato e osannato gli eroi dei nostri giorni che stanno sfidando questo nemico subdolo e invisibile?». Poi prova a giustificare gli assembramentiù: «Per le critiche mosse, ci tengo a precisare che l’inaugurazione è avvenuta all’aperto, che le distanze sono state rispettate e che le foto pubblicate non rendono affatto l’idea di ciò che la cerimonia è stata. Senza contare che noi operatori siamo tutti vaccinati». Poi conclude: «Gettare fango su tutto questo è, oltretutto, controproducente e inutile. Quindi, cortesemente, smettetela di osservare un fatto tentando di trasformarlo nello “scoop del secolo”. Piuttosto, ringraziate tutti gli operatori. Nessuno escluso. Da parte mia: Grazie, grazie di vero cuore».
Il commento di Aieta
Il consigliere regionale Giuseppe Aieta, anch'egli presente alla cerimonia inaugurale, si è invece limitato a condividete il post di Francesco Maltese, scrivendo un breve commento: «Ecco una persona seria! Non era necessario scusarti con noi - dice Aieta rivolgendosi a Maltese - conosciamo la tua professionalità e la tua umanità oltre al tuo attaccamento all’Ospedale. Sei un esempio per tanti e questa dichiarazione ti rende un Gigante. Onorato di essere tuo amico e in bocca al lupo per la tua salute. Lunga vita a te e goditi la felicità che meriti».