Nella mattinata odierna i finanzieri del comando provinciale di Catanzaro hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di dirigenti, funzionari e consulenti della società “Calabria Verde”, indagati a vario titolo per abuso d’ufficio, peculato, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale e minacce a pubblici ufficiali.


I NOMI - Misure cautelari in carcere per Paolo Furgiuele (ex direttore generale) e Alfredo Allevato (dirigente terzo settore). Arresti domiciliari per Marco Mellace, dirigente dell'economato. Disposta l'interdizione dai pubblici uffici per l'ex dirigente Antonio Errigo. Obbligo di dimora per l'agrotecnico Gennarino Magnone.

 

L’ordinanza cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari dott. Giuseppe Perri, su richiesta del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e del sostituto procuratore Prontera della Procura della repubblica di Catanzaro diretta dal Nicola Gratteri. La società “Calabria Verde”, società costituita nel maggio del 2013 nella quale sono confluite l’azienda forestale della regione Calabria e le comunita’ montane, è un ente in house regionale con il compito di assolvere in modo unitario a tutti gli interventi sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo.

 

I soldi per la messa in sicurezza utilizzati per pagare gli straordinari... - In particolare, le complesse ed articolate attività investigative della Guardia di Finanza hanno consentito di evidenziare il compimento di illeciti nell’ambito di un progetto comunitario (por fondi europei di sviluppo regionale - 2007/2013) poiché sono stati impiegati fondi per circa 80 milioni di euro, stanziati per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e per i rischi frane del territorio regionale, per fini differenti rispetto a quelli previsti, in quanto erano utilizzati progressivamente per il pagamento in via stabile e continuativa degli stipendi ordinari e degli straordinari dei dipendenti di “Calabria verde”. Con tale stratagemma, pertanto, sono stati distratti quasi ottanta milioni di euro, rispetto ai 102 milioni stanziati, sottraendoli alla loro funzione vincolata.

 

...e per la ristrutturazione dell'abitazione di Furgiuele - Le indagini hanno, altresì, consentito di appurare ulteriori fatti gravissimi ed in particolare che il direttore generale pro tempore aveva fatto eseguire alcuni lavori di ristrutturazione della propria abitazione privata, utilizzando operai (che risultavano in servizio, così distraendoli dall’attivita’ dell’ufficio) e mezzi della azienda nonche’ acquistando materiale con i soldi dell’ente pubblico per un danno complessivo alle casse della stessa di quasi 33 mila euro.


La nomina del “dottore agronomo” senza titoli - Da ultimo, è stato accertato che era stato conferito un incarico da “dottore agronomo” per 30 mila euro, di cui riscossi solo 17 mila euro, ad un agrotecnico, amico del medesimo direttore generale, senza che ne avesse i titoli per ricoprirlo (peraltro all’interno dell’ente vi erano almeno diciotto dipendenti con la qualifica e i titoli per poter svolgere il medesimo incarico). in particolare, sebbene la società avesse approvato un avviso pubblico per la creazione di una short list per l’affidamento di un incarico di redazione del piano di gestione forestale, aveva comunque designato l’agrotecnico pur non avendo questi i titoli di “dottore agronomo”.