L’incendio ha coinvolto anche la canonica che al momento del divampare delle fiamme era occupata da una decina di persone. Il nuovo preoccupante episodio aggrava un contesto già estremamente allarmante
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Nuovo sconcerto nella comunità di Varapodio, dove ignoti nel tardo pomeriggio di oggi hanno incendiato l’automobile del parroco don Gianni Rigoli, il sacerdote che il 15 gennaio scorso era stato aggredito a testate in chiesa perché, durante una funzione funebre, aveva invitato chi assisteva alla messa a evitare contatti fisici nel porgere le condoglianze ai familiari della defunta, per rispettare così una direttiva della Diocesi finalizzata a evitare contagi da influenza e Covid.
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Secondo quanto si è appreso il rogo avrebbe interessato anche la canonica, occupata al momento del divampare delle fiamme da una decina di persone. Sul posto sono subito accorsi carabinieri e Vigili del Fuoco.
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Per l’aggressione di qualche giorno prima sono stati indagati due cugini, con l’accusa di violenza privata e turbamento di funzioni religiose. Le due persone, una di Varapodio e l’altra di Taurianova, sono state individuate e denunciate dai carabinieri quali responsabili dell'aggressione, proprio grazie alla denuncia presentata dal presbitero all’indomani dell’aggressione, ma anche grazie all'analisi delle videoregistrazioni delle telecamere di zona e alle testimonianze dei presenti.