Così il consigliere comunale commenta la sua scarcerazione da parte del gip reggino che ha revocato gli arresti domiciliari
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«Ritorno in libertà da solo non basta, assolutamente necessario l'accertamento definitivo della verità dove sarà chiarita la mia estraneità ai fatti contestati». Così il consigliere comunale Antonino Castorina commenta la decisione con la quale il gip Stefania Rachele gli ha revocato gli arresti domiciliari sostituendoli con il divieto di dimora nel Comune di Reggio Calabria.
«Unico concorso morale di cui sono responsabile - prosegue Castorina - è quello per avere una città migliore, obiettivo da sempre agognato. In questi mesi tante bugie raccontate da parte dei più, in un festival dell'ipocrisia e nel tentativo di spostare il processo fuori dalle aule di Tribunale. A Reggio Calabria non è purtroppo una novità. Da uomo di legge resta intatta la mia fiducia nella giustizia giusta e nella magistratura. Verità e storia personale non vanno umiliate».
Oltre a esprimere «soddisfazione per il rigetto del ricorso al Tar proposto da elettori e candidati nei confronti di Castorina e degli eletti al Comune», in merito al procedimento penale l'avvocato Natale Polimeni, legale di Castorina, ha affermato che «la contestazione penale non è assolutamente provata e contiene una ricostruzione dei fatti e delle operazioni elettorali che si scontra finanche con prove di natura documentale per come si dimostrerà nel corso del giudizio».
Assieme all'avvocato Francesco Calabrese, Polimeni annuncia di avere «in programma di svolgere attività investigativa ulteriore a quella già compiuta dagli uffici di Procura, al fine di dimostrare come il meccanismo ipotizzato non è riconducibile al proprio assistito».