Il Wwf ha denunciato i colpevoli per traffico illecito di volatili protetti per alimentare il mercato clandestino
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Il Tribunale di Reggio Calabria (sezione Gip-Gup) ha emesso una condanna nei confronti di otto persone accusate di bracconaggio. Lo rende noto, con un comunicato, il Wwf Italia. Agli otto condannati è stato contestato di avere fatto parte di «un'associazione per delinquere, con proiezione transnazionale, finalizzata al traffico illecito di esemplari di volatili protetti e particolarmente protetti con lo scopo di alimentare il mercato illegale dell'avifauna viva per finalità di richiamo e i mercati illegali di quella morta».
Il Wwf è soddisfatto per l'operazione
Sostiene l’associazione ambientalista: «Il sistema criminale consentiva di catturare, per ogni postazione, non meno di 200/300 esemplari al giorno, per un valore sul mercato clandestino tra i 25 e i 100 euro, a seconda della specie». Piena soddisfazione per la sentenza è stata emessa dal legale del Wwf, Angelo Calzone, secondo il quale «è importante che sia stato riconosciuto il danno subito dall'associazione ambientalista».
Reati come minaccia per la biodiversità
Si afferma ancora nel comunicato che «con questa sentenza gli imputati sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali. Un riconoscimento per l'attività che il Wwf Italia svolge dall'inizio degli anni '70 sul territorio calabrese, e in particolare nella provincia di Reggio, per la protezione degli animali selvatici e dell'ambiente, attraverso i propri attivisti locali, le guardie volontarie ed i propri qualificati ed appassionati avvocati». Conclude la nota spiegando che «i reati per i quali gli imputati sono stati condannati, associazione per delinquere, maltrattamento di animali e ricettazione, hanno rappresentano una grave minaccia alla biodiversità mentre l'alterazione delle relazioni esistenti tra le specie viventi e i loro habitat, causata dall'attività illecita, oltre a costituire un pericolo per l'equilibrio dell'ecosistema, ha comportato un danno incalcolabile al patrimonio ambientale».