VIDEO | Sottratti nel fine settimana alcuni computer destinati alla didattica dei giovani studenti dell’Istituto Comprensivo Mario La Cava. Il primo cittadino annuncia la convocazione di un Consiglio comunale nel luogo dei fatti
Tutti gli articoli di Cronaca
È un inizio settimana complicato per gli studenti e il personale scolastico della scuola media dell’Istituto Comprensivo Mario La Cava di Bovalino, i cui ambienti nelle ore notturne del fine settimana sono stati messi a soqquadro da ignoti che hanno rubato alcuni computer destinati alla didattica. I carabinieri, in queste ore, stanno indagando per fare chiarezza su quanto avvenuto e quantificare con precisione l’entità del materiale informatico sottratto, che sarebbe comprensivo anche di dispositivi informatici che erano in uso a ragazzi con disabilità.
Il caso | Bovalino, vandali in azione in una scuola. Marziale: «È un atto spregevole»
«Sono delle notizie che lasciano davvero inorriditi - ha commentato il sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano - aldilà del materiale sottratto, rimane un gesto che crea enormi disagi all’interno di un luogo di educazione e di crescita per i nostri figli. Esprimiamo, come amministrazione comunale, solidarietà e vicinanza alla popolazione scolastica, alla dirigente Rosalba Zurzolo, così come ai ragazzi e alle loro famiglie. Convocheremo - ha aggiunto Maesano - un consiglio comunale proprio nel luogo dei fatti, con l’obiettivo di ripristinare, partendo proprio dalla scuola, un comportamento civico e rispettoso delle norme».
Un atto, quello perpetrato all’interno dell’istituto scolastico, che non ha lasciato indifferenti i giovani studenti, così come ha spiegato Francesca Racco, Garante comunale per l’infanzia e l’adolescenza: «l’accaduto porta con sé un forte senso di amarezza e di sdegno proprio perché è stato offeso il luogo che quotidianamente accoglie i nostri bambini e i nostri ragazzi. Violare l’ambiente scolastico significa ledere i diritti dei minori, che si sentono intaccati nella loro sicurezza. Rubare gli strumenti e il materiale prezioso che già le scuole faticosamente posseggono significa compiere un’azione ignobile.
Sull’accaduto si è espresso anche il sociologo e Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale: «offendere una scuola è un atto spregevole, tra i più inqualificabili - ha commentato Marziale - e nessuna ragione può contenere lo stigma che la comunità deve avvertire nei confronti di quanti, siano essi "professionisti" del furto o avventizi, rimangono comunque ascritti alla voce balordi».