I fatti si sono verificati nella serata di ieri nel corso di una manifestazione organizzata dal collettivo Cua e dal Laboratorio Cybilla. Gli attivisti in un post su Facebook: «La Meloni non è la benvenuta, a pochi giorni da un decreto “anti-rave” ci troviamo nuovamente ad invadere le strade»
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«Chi non condivide le scelte del governo faccia opposizione nel merito, non demonizzando l’avversario politico. Stop con la violenza, con gli insulti, e con le minacce».
È quanto scrive su Twitter il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in merito a quanto accaduto nella serata di ieri durante una manifestazione organizzata dal collettivo Cua e dal Laboratorio Cybilla a Bologna, dove un manchino con le sembianze del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con indosso abiti militari, è stato appeso a testa in giù.
Manichino Giorgia Meloni a testa in giù: il post degli attivisti
«La Meloni non è la benvenuta - si legge nel post su Facebook che accompagna le foto dell'azione organizzata in centro nel tardo pomeriggio - a pochi giorni da un decreto “anti-rave” ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida, la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo. Questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l'ennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse».
Nel post gli attivisti aggiungono: «Tra poche settimane, per l'inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i cinque computer più potenti al mondo arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun'altra parte. Rifiuteremo la Meloni, rifiuteremo l'elite che inaugurerà il Tecnopolo e ci riapproprieremo di quelle risorse».
Il corteo dei collettivi, organizzato a partire dalle 17, si è mosso da Piazza Verdi, cuore della cittadella universitaria di Bologna, per attraversare le vie del centro cittadino, ed è stato scortato dalle Forze dell'ordine.