In 30 anni decine di persone che vivono nel piccolo centro della Sila hanno affidato i loro risparmi a due promotori finanziari, uno dei quali loro concittadino. Il caso è finito a Pomeriggio Cinque ma saranno i carabinieri a fare luce su una vicenda ancora poco chiara
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Un “intero” paese truffato o investimenti andati male? A Bocchigliero si sta vivendo un incubo. Decine di investitori, nella speranza di un futuro più roseo, negli ultimi 30 anni hanno affidato i loro risparmi a due promotori finanziari. Alla scadenza dei contratti, però, di quel “futuro” c’è rimasto ben poco. Nei giorni scorsi il pentolone è stato scoperchiato da un servizio andato in onda a Pomeriggio Cinque, su Canale 5.
Le testimonianze sembrano parlare chiaro: «È una truffa». In paese, però, più di qualcuno corregge il tiro e mormora che si possa trattare, piuttosto, di investimenti non maturati.
Anche se dal punto di vista legale si tratta di due aspetti molto diversi tra loro, nella sostanza però, il dato rimane: circa 4 milioni di euro complessivamente sono andati in fumo.
Il perché delle due versioni? Uno dei due promotori finanziari è volto noto in paese, essendo concittadino delle presunte vittime, ed in una comunità di circa mille abitanti ci si conosce tutti, nel senso letterale del termine. Certo, non che un bocchiglierese non possa aver truffato dei compaesani consapevolmente – non si sa mai – ma secondo qualche ben informato proprio in virtù della stretta conoscenza da generazioni, il caso potrebbe anche essere derubricato dalla truffa pura.
I racconti delle persone che hanno visto svanire i loro risparmi, però, sono chiari: «Vogliamo capire che fine hanno fatto i nostri soldi, ci hanno truffati» racconta qualcuno nel corso della trasmissione. C’è anche chi ha investito 100mila euro per ritrovarsene dopo 23 anni appena 2.500.
Intanto il comune denominatore di tutta questa storia sembra essere proprio il promotore finanziario bocchiglierese «conosciuto da tutti». Una signora riferisce proprio di aver «avuto fiducia, perché uno dei due procacciatori è di Bocchigliero e ci siamo pienamente fidati».
Sul caso, nel frattempo, stanno investigando i carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano. Saranno dunque gli uomini del tenente colonnello Marco Filippi a ricostruire quanto accaduto negli ultimi trent’anni a Bocchigliero, paese fiero e laborioso della Sila Grande.
Sta di fatto, però, che tutte quelle persone hanno consapevolmente affidato i loro risparmi nella speranza di far maturare l’investimento. E poi hanno denunciato, in qualche caso subendo anche una controdenuncia da uno dei due promotori.
Insomma, si tratta di una truffa a pieno titolo o di capitali bruciati in azioni tossiche? Lo diranno il tempo e i carabinieri che non hanno al momento attuato alcun provvedimento.