VIDEO | All'uscita dall'udienza parla per la prima volta Laura Bagalà che con il marito ha chiesto di costituirsi parte civile. Tra gli imputati anche il vicesindaco Solidea Schipilliti
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«Ho fiducia nella giustizia ma chiedo che si faccia tutto con rapidità». Sono un mix di speranza e delusione, le parole che Laura Bagalà pronuncia dopo il rinvio della prima udienza nel processo per le lesioni subite da suo figlio in un noto asilo di Palmi.
La donna, insieme al marito Giuseppe Sturniolo e all’avvocato Daniele Calipa, esce dalla sede del Giudice di Pace di Palmi constatando – con malcelato rammarico - il rinvio al 16 settembre della prima udienza, visto il “legittimo impedimento” del giudice che ha fatto slittare la causa.
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In 4 rispondono del reato di lesioni colpose lievi, tra questi Solidea Schipilliti – vice sindaco palmese con delega alle Politiche per l'Infanzia, nominata nel giugno scorso dopo lo scoppio del caso – e il marito Letterio Galletta, quest’ultimo gestore della struttura dove lavora la moglie. Secondo la procura di Palmi, la donna – assieme ad altre due operatrici – avrebbe omesso di vigilare mentre il proprietario risponde perché avrebbe accorpato due classi, una del Nido e una del Micro Nido, senza impedire che venissero in contatto piccoli di età diversa, con il figlio della coppia che ha avuto la peggio con ferite sul viso, in particolare morsi, giudicate guaribili in 15 giorni.
«Nostro figlio è ancora scosso – commenta la signora – non auguro a nessuno di passare quello che noi stessi stiamo passando, anche di fronte ai tanti che hanno giudicato esagerata la nostra rabbia, peraltro giustificata anche dall’esito delle indagini della polizia prima e della Procura dopo».
Il caso del bimbo aggredito ebbe una forte eco, dopo i fatti denunciati nel dicembre 2021, anche grazie alla diffusione delle foto che hanno mostrato le ferite sulla faccia del bambino e di un video girato dalle telecamere interne alla struttura. I due genitori hanno chiesto di potersi costituire parte civile.