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Doctor rushing in hallway
Ci sono sei persone indagate dalla procura di Cosenza che ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità del personale sanitario nella vicenda del feto nato privo di vita all’Ospedale dell’Annunziata il 31 marzo scorso.
Si tratta di medici ed infermieri di turno nel reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio, dove ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpicino del nascituro. Si ipotizza una emorragia letale causata da un improvviso distacco della placenta, ma per avere un primo esito dell’esame che confermi questa congettura, bisognerà attendere ancora qualche giorno.
La donna, 37 anni, alla sua prima gravidanza, secondo quanto si è appreso godeva di ottima salute. Era ricoverata proprio perché giunta al termine della gestazione e pronta a dare alla luce il suo primo figlio. Poco prima di notare alcune perdite di sangue nelle urine, era stata sottoposta ad un monitoraggio che non aveva rivelato nulla di anomalo.
A quel punto i medici le hanno indotto il parto, quando ormai il cuore del piccolo che recava in grembo aveva cessato di battere. La coppia adesso attende risposte. Accompagnata dall’avvocato Angela Algieri ha sporto denuncia . Il pm Antonio Tridico, cui è affidata l’indagine con il coordinamento del procuratore capo Mario Spagnuolo, ha proceduto al sequestro delle cartelle cliniche.
Salvatore Bruno